Agnosine, oratorio centro della comunità
di Cesare Fumana

Il nostro viaggio nelle parrocchie della Valle Sabbia fa tappa ad Agnosine, dove da due anni alla guida della comunità c’è il giovane sacerdote don Pietro Chiappa


È di lunga tradizione la vivace attività dell'oratorio di Agnosine e ancora oggi è uno dei punti di forza dell’attività educativa della parrocchia.
Ce lo racconta don Pietro Chiappa, originario di Lumezzane, dal 2015 alla guida della parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano di Agnosine, giunto in Valsabbia dopo due esperienze pastorali come curato in due parrocchie cittadine, prima a Chiesanuova e poi al Villaggio Prealpino.

«Oltre ad essere il luogo degli incontri del catechismo, per i quali abbiamo un percorso fino a 18 anni, il nostro oratorio coinvolge tantissimi volontari nelle diverse attività: il cinema, il teatro, il bar, la palestra e il centro sportivo, che sono in gestione alla Polisportiva locale, ed è il luogo dove si svolgono tante iniziative, come ad esempio la raccolta della carta e del ferro il cui ricavato va in beneficenza».

Qual è la presenza alla Messa?
«Se da un lato è facile coinvolgere i ragazzi in queste attività, è più difficile vederli partecipi alla Messa o ad altre funzioni liturgiche; anche nella nostra parrocchia la partecipazione alla Messa domenicale si attesta attorno al 20-25% dei fedeli».

«C’è però una devozione diffusa e sono tante le persone molto affezionate alle diverse cappelle delle frazioni, a Trebbio, Renzana, Sant'Andrea, San Giorgio: per ognuna c’è un gruppetto di fedeli che se ne prende cura, così come c’è un bel gruppo di donne che si occupa della chiesa parrocchiale.
Fra l’altro, la cappella di San Giorgio, in località Casale, che custodisce anche un pregevole affresco del Quattro-Cinquecento, avrebbe necessità di un intervento di riparazione del tetto».

Quali le iniziative nell’ambito della carità?
«Ad Agnosine non abbiamo il gruppo Caritas, ma ogni volta che c'è qualche iniziativa solidale o di raccolta fondi, ad esempio per il Mato Grosso o altre, la gente risponde con grande generosità».

Come si svolge l’attività missionaria?
«Oltre alle diverse collette, sosteniamo le attività di due missionari originari di Agnosine: padre Fabrizio Colombo, comboniano, e padre Igor Manzillo, piamartino».

Quali differenze ha notato rispetto alla parrocchia precedente?
«C’è più spirito comunitario: ad esempio, la partecipazione ai funerali vede presente l'intero paese; c'è un volontariato molto attivo, non solo nella parrocchia, ma anche in tante altre attività: ad esempio il coro Madonna di Calchere, il Gruppo Alpini, il servizio ambulanza del Pronto Emergenza».

«I ragazzi sono molto hanno più senso pratico e sono disponibili per attività manuali: ad esempio avevo necessità di trasportare degli scatoloni e un'altra volta di tagliare dei rovi di una scarpata e subito si sono attivati per questi lavori».

Don Pietro è il responsabile della Pastorale giovanile
dell’erigenda Unità pastorale della Conca d'Oro. Come ci aveva riferito il parroco di Odolo, anche lui sottolinea questo percorso iniziato per fare vivere in comune alcune attività dei giovani delle sette parrocchie: alcune iniziative coordinate del Grest, i campi estivi e invernali in comune, la partecipazione alle Gmg a Cracovia; piccoli passi per un cammino insieme.

Infine, com'è la collaborazione con l’amministrazione comunale?
«Molto buona, l’attività della parrocchia e dell’oratorio viene riconosciuta: non mancano le collaborazioni e anche i progetti realizzati insieme; l’ultimo il rifacimento da parte del Comune del campo sintetico del centro sportivo dell’oratorio, in gestione alla Polisportiva».
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