Situazioni critiche, quando e come
di red.

Domenica 5 febbraio 2017 l’AVIS di Sabbio Chiese è chiamata al primo appuntamento sezionale di raccolta sangue 2017


Tutti gli avisini ritenuti idonei sono attesi per fronteggiare la situazione critica creatasi nel periodo invernale presso il Centro Trasfusionale di Brescia e ancora più nelle provincie lombarde.

Per rispondere a questa criticità
, si è fatto appello anche ai donatori delle Avis Valsabbine al fine di organizzare una raccolta collettiva in forma straordinaria.
Non è mancata la risposta e oltre ai donatori sabbiensi, saranno partecipi le Avis di Bagolino, Vestone, Agnosine-Bione, Odolo-Preseglie e Vobarno per una stima di cento donatori disponibili al gesto della donazione di sangue.

Quando si sente parlare di criticità o di emergenza sangue, cosa si intende?
Per fare chiarezza il piano strategico nazionale per le maxi emergenze, è stato sancito in occasione della conferenza Stato Regioni in data 7 luglio 2015. Il documento prende ovviamente le basi sia dalla legge 219/05 sul sistema trasfusionale, che prevede - da parte delle Regioni – la creazione di strumenti adatti al coordinamento interregionale nel caso di surplus o deficit di emazie, sia da alcune norme nazionali in materia.

 Il piano si suddivide in 4 capitoli:

0 (di routine):  laddove i Servizi trasfusionali svolgono il loro lavoro ordinario con le normali procedure di gestione.

1 (di attenzione): si attiva quando sono in corso situazioni di rischio che possono essere previste, come manifestazioni con notevole afflusso di persone. In questi casi i Sistemi Trasfusionali funzionano in modo ordinario, dimensionando però il proprio lavoro sulla base delle esigenze previste e dei piani emergenza interni massiccio afflusso feriti (Peimaf).

2 (urgenza/emergenza): si attiva quando si verificano eventi (allagamenti, frane) che in qualche modo possono lasciar presagire situazioni successive di emergenza/urgenza. In questi casi le Strutture Regionali di Coordinamento avviano la compensazione all’interno delle strutture trasfusionali della regione stessa, ai fini di un immediato ripristino delle scorte.

3 Livello 3: è quello della maxi emergenza e si attiva in una situazione in cui è necessario il ricorso alle scorte strategiche di emocomponenti disponibili a livello regionale o in altre regioni, in questo caso sotto il coordinamento del Centro Nazionale Sangue.

In tutte le situazioni di emergenza in cui si ipotizza si possa verificare un aumentato fabbisogno trasfusionale od un rischio di calo donazioni è fondamentale un coordinamento adeguato che faccia riferimento al Piano delle maxi emergenze. In tali situazioni è quindi opportuno ricordare che:

Gli EMOCOMPONENTI NECESSARI nell’immediato sono quelli già disponibili nelle frigoemoteche dei Servizi Trasfusionali.

Il SANGUE RACCOLTO DEVE RISPETTARE I CRITERI DI SICUREZZA e qualità previsti dalle normative, senza deroghe nella selezione del donatore.

Gli EMOCOMPONENTI HANNO UNA SOPRAVVIVENZA DI POCHI GIORNI (piastrine) fino a un massimo di 42 giorni (globuli rossi).

Le DONAZIONI DI MASSA, NON COORDINATE ED IN ORARI NON USUALI, potrebbero essere causa di lunghe code con disagi per i donatori.

Un GRANDE AFFLUSSO di donatori in poche ore/giorni potrebbe SOVRACCARICARE LE FRIGOEMOTECHE con rischio di eliminazione per scadenza emocomponenti.

NON TUTTI GLI EVENTI TRAGICI COMPORTANO UN REALE AUMENTO DEL FABBISOGNO TRASFUSIONALE (ad esempio in caso di terremoto, talvolta il problema si manifesta maggiormente in momenti successivi per la inagibilità delle sedi di raccolta).

PER AVIS E’ NECESSARIO:

● Fare riferimento alla propria sede Regionale e Nazionale che a loro volta devono coordinarsi con le Strutture Regionali di Coordinamento ed il Centro Nazionale Sangue;

● Non lanciare appelli generici invitando alla donazione, ma concordare con le strutture trasfusionali di riferimento la programmazione della chiamata dei donatori;

● Non invitare alla donazione donatori occasionali;

● Svolgere ruolo di mediatore valorizzando la straordinaria generosità dei donatori, facendo loro comprendere con ragionevolezza, che di emocomponenti abbiamo grandi necessità quotidiane e che la programmazione della donazione è finalizzata ad un miglior utilizzo di questo prezioso dono.
 
 
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