Mozione di sfiducia
di Ubaldo Vallini

In attesa che i propositi del prefetto di destinare 6 profughi e non di più ai Comuni che accetteranno di occuparsene, fra i quali ci sarebbe anche Anfo, la minoranza con Mabellini attacca e si mette a raccogliere firme. Obiettivo: sfiduciare il sindaco


Sulla vicenda dei profughi ospitati ai Tre Casali di Anfo, ben 47 che sono circa il 10% della popolazione del piccolo centro lacustre della Valle Sabbia, la minoranza in Consiglio comunale attacca chiedendo le firme dei concittadini in calce ad una “mozione di sfiducia” indirizzata al sindaco Umberto Bondoni.

«Il sindaco ha sempre affermato di non sapere nulla dell’arrivo dei profughi fino a quando non sono arrivati, noi non gli crediamo – afferma il leader della minoranza anfese Gianpietro Mabellini -. Se fosse tutto alla luce del sole, come lui afferma, perché mai negli uffici comunali non ci permettono di visionare integralmente tutti gli atti di questa vicenda?».

Di qui la raccolta firme, che in tre giorni avrebbe fruttato una sessantina si sottoscrizioni, anche nei paesi vicini.
Sul documento stesso si afferma che si tratta di “un atto meramente politico” perché “non riteniamo opportuno disturbare i nostri concittadini con numeri di carta d’identità ecc. ecc..”.

Curiosa la provocazione che segue
e che suona un po’ così: “se il sindaco vuole la certificazione delle firme, prometta solennemente e pubblicamente di dimettersi il giorno dopo la notifica di una petizione di sfiducia popolare che contenga la firma certificata del 50% più uno degli elettori di Anfo (poco meno di 200), noi provvederemo a consegnarla al protocollo”.

Questa mozione di sfiducia è anche il frutto di costanti sollecitazioni che riceviamo dalla popolazione, stanca di un sindaco che naviga a vista, senza programma e senza risolvere i problemi della nostra comunità, attento ad ascoltare solo una parte di cittadini” si aggiunge.

Non è stato possibile ieri chiedere un parere sulla vicenda direttamente ad Umberto Bondoni, chi gli sta vicino dice che non si cura troppo delle provocazioni di Mabellini e dei suoi e confida piuttosto sui piani del prefetto che lunedì scorso, parlando dell’emergenza profughi, ha dato indicazioni precise che riguardo ad Anfo e ai paesi con meno di 2 mila abitanti si riassume così: 6 richiedenti asilo ciascuno, chi si rifiuta non si lamenti poi se gliene capitano sul territorio molti di più.

«Con questi numeri e indipendentemente da quello che dice e pensa Mabellini – si afferma in municipio -, non avremo certo problemi a fare la nostra parte». 

.in foto: l'ingresso ai Tre Casali; Mabellini moderno Diogene ad una manifestazione contro la presenza di profughi ad Anfo.

 
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