Livelli del lago, partita ancora aperta
di Ubaldo Vallini

Le precipitazioni sono scarse, il lago d'Idro riesce ad ogni modo a garantire il minimo deflusso vitale al fiume Chiese. Coi lavori per le nuove opere di regolazione al via, quella dei livelli, è una partita ancora tutta da giocare

 
Col livello a 367,48 sul livello del mare, il lago d’Idro si ritrova ad essere nella media stagionale e riesce ad alimentare senza problemi con 2,5 metri cubi al secondo il fiume Chiese nel punto in cui assolve alla sua funzione di emissario.
Sette metri cubi al secondo sono quelli invece che dopo un bel tuffo finiscono nella centrale idroelettrica di Carpenda e poco dopo vengono riguadagnati dal fiume.

Da alcuni anni insomma, fatta salva un’escursione verso il basso, ma solo per alcuni giorni, avvenuta ad agosto del 2015, l’Eridio vive una situazione di sostanziale stabilità, che vede contenuto il dislivello massimo di regolazione entro il metro e mezzo.

Anni in cui – e ce n’è stati di particolarmente siccitosi - è stato ad ogni modo possibile dissetare i campi della Bassa, a dimostrazione che si può garantire allo stesso tempo gli interessi dei rivieraschi e quelli dell’agricoltura intensiva.

Una regolazione maggiormente efficiente rispetto al passato, quando l’escursione superava i tre metri, che è stata ottenuta in gran parte ottimizzando i rilasci dalle dighe trentine di Malga Boazzo e Malga Bissina.

La partita però è ancora aperta: Regione Lombardia e Provincia di Trento, infatti, si sono accordate per mantenere questa minima escursione intanto che vengono realizzate le nuove opere di regolazione, con la previsione di concluderle entro il 2020.

E poi? Si tornerà alla regola dei 3 metri e passa di escursione come in realtà prevede l’ultima regola convenuta?
Questo temono i Comitati di difesa del lago.

Sarebbe però una decisione anacronistica: i livelli del lago infatti, e su questo anche il Trentino sembra convenire, dovranno essere necessariamente regolati fra quello minimo che garantisce il deflusso vitale e quello massimo che eviti l’allagamento dei territori di Ponte Caffaro e Bondone. Non più di un metro e mezzo, insomma.

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