Teatro di Bione, nasce il Comitato
Caro Direttore, chiedo spazio sul suo giornale per raccontare dell’avvenuta nascita del “Comitato per il Teatro di Bione” e di come il tutto sia iniziato


 
Obiettivo di questo Comitato è la ristrutturazione del vecchio teatro, ormai in disuso,di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Bione, per restituirlo alla cittadinanza e farne un polo culturale che possa essere attrattore non solo per la Valle Sabbia, ma per la Provincia di Brescia tutta.

Vorrei però spiegarle del perchè è nata questa iniziativa.
La scintilla parte dal gruppo teatrale “Ghe Sum a Nòter” in cerca di “5 mila euro” per il restauro del Teatro.
Attimi di Stupore. Ma non per la cifra, fin troppo esigua, chiesta dalla compagine teatrale.

La verità è che ormai questa scintilla aveva acceso un fuoco in quattro giovani bionesi contagiati, quasi resi folli dall’idea di restaurare il “Piccolo Teatro di Bione”.
Sono passati 3 mesi da quel giorno, tra sopralluoghi, confronti, idee. Fino a che siamo riusciti a contagiare anche Don Aurelio, che ci ha dato la massima disponibilità anche solo per provarci, perchè tentare non costa nulla.

Solo che in cinque persone non si va da nessuna parte e abbiamo bisogno del massimo aiuto, della massima condivisione per quest’opera che deve essere della comunità dei cittadini di Bione.
Senza alcuna distinzione.

E’ così che Lunedì 2 Gennaio si è costituito il nostro Comitato, con tredici membri nel Consiglio Direttivo e quattro Promotori.
Il Comitato e Il Consiglio Direttivo sono aperti a chiunque ne voglia far parte. Questo è stato il primo passo per iniziare a rendere meno empirica la nostra idea, per darle concretezza. Come si suol dire, chi ben inizia è a metà dell’opera.

Il Teatro nasce nel secondo dopoguerra per volere del compianto Don Bazzoli, e viene utilizzato per rappresentazioni di vario genere fino ai primi anni ‘90, terminando il suo servizio nel 1994 per l’asta comunale dei capanni di caccia.

Da quel giorno le porte del teatro si chiudono, le luci si spengono ed oggi è lì, un magazzino polveroso e privato della sua identità. Noi oggi vogliamo provare a riaprire quelle porte, riaccendere quelle luci, restituirgli un’identità: quell’identità di teatro, cinema, auditorium, di luogo polifunzionale culturale che oggi a Bione manca, ma che in verità, nascosto nel centro storico del paese, quasi dimenticato, c’è.

E dobbiamo tenerne di particolare conto, perchè questo Teatro rappresenta per noi generazioni odierne, e per quelle future, un’eredità: eredità dei nostri bisnonni, nonni, e genitori.
Eredità che, lo dico con convinzione e con la più profonda umiltà, vuole essere tutelata da dei giovani che hanno a cuore un valore importantissimo che oggi purtroppo si sta perdendo: quello della memoria.
Ma per conservare questa memoria c’è bisogno di tutti, delle persone che questa memoria l’hanno fatta loro perchè l’hanno vissuta e di chi, invece, vuole che non sia dimenticata.

Umberto Eco diceva: “Noi, nella misura in cui possiamo dire “Io”, siamo la nostra memoria”.
Bene, suggerisco allora io, “Nella misura in cui possiamo essere Noi, siamo la nostra memoria, quella collettiva”.

Con il tempo, e questo ne è un esempio, i ricordi riemergono dal passato, anche quelli che sembravano persi per sempre.
E’ per questo che la memoria diventa il più prezioso dei tesori. Cerchiamo allora, tutti insieme, di tutelare un pezzettino di questa memoria e farne un prezioso tesoro: il nostro Teatro.
 
Per il “Comitato Teatro di Bione”
Fabio Gafforini

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