Sabbio Chiese
di Fabio Gafforini

L'incontro col sindaco Onorio Luscia, ci sorprende: un comune con più di 3mila abitanti che fa parte di pochissime aggregazioni e mantiene i servizi in autonomia «per dare al cittadino risposte migliori». Unione con Barghe e Provaglio? «I tempi sono maturi»

 
Sabbio Chiese è un comune come tutti gli altri, dove le risorse scarseggiano, ma gli interventi vengono comunque massimizzati.
E’ in questo contesto che troviamo un sindaco, al primo mandato, che crede che i tempi per un’unione, dove comunque lo Stato non ne prevede il bisogno, siano già più che maturi.
 
Sindaco Luscia, iniziamo parlando ovviamente di quello che è il bilancio di Sabbio Chiese.

LUSCIA: In sostanza anche noi dobbiamo fare i conti con quello che è il periodo di crisi, partendo dagli oneri di costruzione, che si sono ridotti a ⅕ rispetto a quelli di qualche anno fa.
Così vale anche per gli oneri di escavazione, calati verticalmente rispetto al passato.

Altre grandi entrare il Comune non ne ha. In una situazione come quella attuale si cerca di mantenere i servizi portando attenzione ai bisogni dei cittadini. Quindi un occhio di riguardo al sociale, al piano di diritto allo studio, alle misure per sopperire alla mancanza di lavoro.

Non ci limitiamo comunque all’ordinaria amministrazione, abbiamo adeguato sismicamente le strutture pubbliche, realizzato il nuovo parco della Casa di Riposo, interventi per la salvaguardia del rischio idrogeologico.
In previsione per il 2017 abbiamo in programma l’allargamento degli spogliatoi delle scuole elementari, un intervento su quelli delle scuole medie, sistemeremo parte della Rocca e del vicino Museo Etnografico, la realizzazione del Percorso Vita e della Ciclopedonabile lungo il fiume Chiese.

Per questi ultimi interventi programmati ci siamo appoggiati a bandi statali e privati.
Come ho detto le risorse sono poche, ma per questo non si può pensare di rimanere immobili e non cercare fondi in nessun modo.
 
Sostanzialmente, Sabbio Chiese non ha bisogno delle aggregazioni, anche se di alcune di queste fa parte. Ma quali sono i rapporti con Comunità Montana e come si trova il suo comune all’interno di questo ente?

LUSCIA: Giustamente, siamo un comune sopra i 3mila abitanti e quindi non siamo tenuti ad aggregarci.
Però siamo anche noi legati alla Comunità Montana: penso alle aggregazioni di Protezione Civile e del Catasto, o al futuro interventi pianificato sull’illuminazione pubblica, o alla mano che ci sta dando nella realizzazione dell’area ecologica sovracomunale che ci vedrà insieme a Provaglio e Barghe.
Non da ultimo, il tema caldo di questi mesi, l’aggregazione dei rifiuti, che sarà gestita da Comunità Montana, e alla quale abbiamo deciso di aderire.

Ma questa nostra scelta di rimanere “soli” è dovuta a quella che è stata una riorganizzazione interna del comune, dove abbiamo tutta una serie di uffici, come quello tributario, quello urbanistico, la ragioneria, volta a gestire in proprio i servizi.
Bisogna vedere la scelta anche con gli occhi del cittadino, che vede una fruibilità maggiore dei servizi e la possibilità di interfacciarsi col comune quasi quotidianamente. da un lato bisogna dire che diventerà anche forse oneroso mantenere in capo tutti questi servizi, dall’altro continuiamo a vederlo come un miglioramento continuo dei servizi. 
 
Parliamo di Rifiuti. Come la vede questa Aggregazione? Voi cosa avete scelto?

LUSCIA: Io la vedo benissimo, perchè è una questione importantissima e delicatissima che coinvolge non solo i comuni della Comunità Montana, ma anche altri Comuni che possono portare un peso importante in sede di trattazione.

Come esperienza personale, siamo stati uno dei primi comuni in valle che ha scelto la raccolta dei rifiuti con il metodo della calotta ormai da un paio di anni, e abbiamo così deciso di mantenere il sistema del misto. Anche perchè ci sembra che il poter conferire ancora nel cassonetto dell’umido e dell’indifferenziato, sentiti anche i cittadini, sia la scelta migliore.
Mentre il discorso di raccolta porta a porta di carta, vetro e plastica ci darà la possibilità di raccogliere un rifiuto puro che poi Comunità Montana potrà, come si spera, gestire.
Una parte preponderante l’hanno fatta le Istituzioni, adesso però quella più importante la dovranno fare i cittadini. Già oggi differenziamo oltre il 70%, ma dobbiamo comunque migliorare.

Ho lanciato a un suo collega Sindaco la provocazione dell’unione dei comuni di Sabbio Chiese, Barghe e Provaglio. La invito a raccogliere la stessa provocazione e a dirmi come vedrebbe lei questa unione.

LUSCIA: Sinceramente, io credo che i tempi siano maturi, anche per superare i campanilismi che non hanno più motivo neanche di esistere.
Da anni abbiamo un discorso di collaborazione con Barghe e Provaglio sul discorso delle scuole, a breve su quello dell’isola ecologica.
C’è oggi una evidente difficoltà nella gestione dei comuni piccoli, e credo che quella dell’unione sia la strada da intraprendere nel futuro. Geograficamente siamo confinanti, culturalmente non dissimili e gli ostacoli di carattere campanilistico si possono tranquillamente superare.

A mio avviso sarebbe una cosa da valutare nell’immediato.
Sono ragionamenti da ponderare, arrivando a mantenere e non svilire quelle che sono le peculiarità di ogni singolo territorio.
Credo che migliorerebbe anche la gestione sul territorio e anche la dislocazione dei servizi.
 
Qualcuno parlava di un comune della Media Valle Sabbia unendo i tre sopracitati ai quattro della Conca d’Oro.
Qualcuno, forse troppo utopisticamente, parlava addirittura di Comune della Valle Sabbia. Cosa ne pensa al merito?

LUSCIA: Diciamo che a livello amministrativo qualcosa che potrebbe portare a un discorso come quello del comune della Media Valle Sabbia c’è, con dei disegni di legge che sono lì, fermi, ma pronti da approvare.
L’ ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani, ndr) dice che un comune per costituirsi deve avere almeno 15mila abitanti.

La questione territoriale delle nostre valli è di per sè critica da gestire.
Credo quindi che se ci si allargasse fuori dai nostri 3 comuni, vedrei l’unione molto difficile. Anche perchè la Conca d’Oro ha una sua identità culturale e soprattutto territoriale che non vedrei naturale.

Sabbio Chiese, Barghe e Provaglio raggiungerebbero quasi 7mila abitanti, con tutta una serie di risorse in più che vengono oggi messe sul piatto.
E questi incentivi che lo stato mette a disposizioni, in un periodo storico dove le difficoltà sono tangibili a tutti, sono una cosa quindi da non sottovalutare, fintanto che ci sono e fintanto che l’imposizione ad unirsi non giunge dallo Stato Centrale.
Per me i tempi sono maturi: sono sicuro che unendosi non si andrebbero a perdere le singole identità anzi, facendo forza comune, andremmo a valorizzare quello che di importante ogni singola realtà ha.
 
 
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