Sgagna ed i «mostri del lago»
di Manuele Vezzoli

L’insolito meteo delle scorse settimane, giornate primaverili inserite in un anomalo novembre, mi invogliano a provare un nuovo laghetto di pesca sportiva


 
Con il solito gruppo di amici pescatori, che sono capaci di trasformare un “cappotto” in una bella giornata, mi reco nella bergamasca per insidiare le big del lago Sgagna.
 
Arrivo  a Pontirolo prima dell’alba e mi trovo di fronte ad uno spot di pesca sconosciuto: ignoro la conformazione delle sponde, la profondità e l’eventuale presenza di risorgive naturali; tutti aspetti che spesso fanno la differenza sulla buona riuscita di una pescata a laghetto.
 
E’ cosa nota anche ai pescatori meno integrati, che le trote seminate si trovino in un habitat nuovo e che spesso, appena immesse ed un po’ spaesate, seguano l’istinto e si muovano verso parti del lago più adatte alla sopravvivenza e alla presenza di cibo.
 
Faccio il permesso dal proprietario, il sig. Giovanni, che ci accoglie con il sorriso ed uno strano berretto, di certo un benvenuto anomalo che però da il buon umore.
Facciamo due parole e ci informa che alle 8 arriverà il camion per la semina (trote dai 2 ai 4 etti) e che dalla vasca in cemento sotto il bar verranno immesse trote dai 6 etti ai 4 chili.
 
L’immaginazione vola e solo il pensiero di poter incannare una big da chilo fa salire l’adrenalina.
 
Alle 6:30 butto l’esca in acqua, c’è ancora buio ed i primi lanci sono di studio, cerco di capire la profondità e di scrutare qualche bollata sotto riva. Visto il periodo provo a “strisciare” con bombarda del 15 affondante 1, vari sono i tentativi: alterno al vermone il pesciolino, alla doppia camola della pastella sgargiante, ma nulla, nessuna reazione.
 
Con l’arrivo di una maggiore luce comincio a percepire più attività e alcuni pescatori vicini cominciano a battagliare con esemplari di discreta taglia.
 
Vedo girare anche parecchi “antagonisti” che pescano con la tecnica dello spinning montando: cucchiaini, rapala, testine piombate e siliconici.
E, proprio vicino a me, scorgo all’improvviso una boccata con immediata ferrata; su un ondulante dai colori brillanti un esemplare di taglia combatte per non essere “salpato”.

La lotta è serrata e sotto riva la preda non vuole cedere, testate verso il fondo fanno cantare la frizione del mulinello, passano i minuti e l’iridea comincia a mollare, con la testa ormai fuori dal pelo dell’acqua viene catturata.
 
Il fortunato e abile “spinnofilo” guadina un’esemplare di almeno 4 chili, che sberla! Bello vedere la lotta e assistere ad una cattura di tale dimensioni. 
 
La mattina volge al termine e nel mio carniere una decina di trote ma purtroppo nessuna da chilo.
 
Sensazioni assolutamente positive allo “Sgagna”.
Il laghetto è bene gestito, le sponde sono pulite e comode senza alberi a complicare i lanci, così come la strada d’accesso curata e senza buche. 
 
Tornerò di sicuro per togliermi lo sfizio di lottare con una delle big del lago, forse proprio il 18 dicembre in occasione della lotteria organizzata dallo staff del lago che metterà in pallio ricchi premi e cottilons.
 
Alla prossima pescata!
 
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