L'è tera düra
di red.

Poesie russe tradotte in uno dei dialetti valsabbini. E' questa l'ultima (in ordine di tempo) fatica letteraria di Fabrizio Galvagni. Idea balzana? Il "profe" vobarnese ne parlerà con chi vorrà incontrarlo questo giovedì sera, alle 20.30 in biblioteca a Barghe 

 
Sorvoliamo sulla possibile utilità di tradurre delle poesie russe in uno delle tante varietà di dialetto bresciano: non è certo stata questa l'intenzione di Galvagni, al quale la pubblicazione è stata in qualche modo suggerita da Transferre, il blog internazionale della conterranea Valentina Gosetti sul quale il "prof" aveva pubblicato qualche traduzione.

La Gosetti è la stessa che ha poi curato la prefazione di questo volumento.
Fabrizio Galvagni, piuttosto, è forse voluto tornare a quando era studente e si interessava del russo come avrebbe potuto fare col latino o col greco: "per orientarsi un poco con i testi letterari in lingua originale".

La suggestione suggerita è quella di incontrare letterati russi come Blok, Pasternak, Achmatova o Cvetaecva, mentre conversano fra di loro gettando sassi nel Chiese.  
Ecco prendiamola così

E sicuramente la serata, un dialogo fra l'autore del volumetto "L'è tera düra" e il nostro direttore Ubaldo Vallini, ma soprattutto fra il "prof" e una parte di se stesso, sarà certo interessante.

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