Sono sempre tanti al Tre Casali
di Val.

I numeri delle presenze di richiedenti asilo ai Tre Casali di Anfo non diminuisce. Questa mattina scatta così il presidio: appuntamento alle 10 davanti alla Rocca


Una manifestazione pacifica, per evidenziare il numeroso arrivo di profughi giunti nel nostro paese: contro questa imposizione e per evitarne altre”.

Con un manifesto affisso nelle bacheche in paese ad Anfo, a firma del vicesindaco Franco Oscar Zanardi, questo è l’appello alla popolazione perché alle 10 di questa mattina, sabato 26 novembre, siano in molti presso il parcheggio davanti alla Rocca d’Anfo: “Fiduciosi di sensibilizzare la popolazione a questo spinoso problema. Vi aspettiamo numerosi”.

Il sindaco Umberto Bondoni l’aveva promesso due settimane fa, quando si era presentato in assemblea pubblica per fare il punto sulla presenza dei richiedenti asilo ospitati al Tre Casali: «Va bene: se per sabato 26 il loro numero non sarà dimezzato, come ci hanno promesso dalla Prefettura, ci incontreremo tutti insieme per manifestare uniti la contrarietà a questa situazione».

Dello stesso avviso si erano dimostrati i componenti di Azione Sociale, il movimento presieduto da Laura Castagna, che anche in quell’occasione non aveva mancato di far sentire la sua voce.

Una proposta che invece era stata salutata con un “ni” dalla compagine di minoranza in Consiglio comunale: «Noi avremmo preferito che di questo problema se ne fosse parlato in Consiglio comunale, dove l'Amministrazione è chiamata a formalizzare la sua posizione, non chiacchierando nelle assemblee pubbliche o nelle manifestazioni» avevano dichiarato Gianpietro Mabellini e i suoi.

La vicenda è quella che vede la presenza in un residence ad una manciata di chilometri dal piccolo centro lacustre, di 47 richiedenti asilo. Tanti: sono il 10% della popolazione.
Sono lì da un mese, tutti quanti, nonostante le ripetute promesse da parte dei funzionari della Prefettura che ne sarebbero rimasti non più di 20. 
 
«Non ci si comporta in questo modo, non si disattendono le promesse fatte, specie in una situazione come questa, per noi insostenibile - conferma il sindaco Bondoni -. Questi ragazzi bighellonano tutto il giorno in paese da noi oppure a Ponte Caffaro, in alcuni casi facendo l’elemosina, forse per poter telefonare a casa. Ma vi pare un’integrazione possibile questa?».

Oggi gli anfesi si sono dati appuntamento davanti alla Rocca e proveranno a fra sentire meglio la loro voce.
 
 
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