Rimpasto di giunta con il consiglio dimezzato
di Cesare Fumana

Situazione delicata per l’amministrazione comunale di Serle che si ritrova con la metà dei consiglieri eletti dopo le dimissioni del vicesindaco, di un assessore e di un consigliere. Nominata la nuova giunta


Una seduta del consiglio comunale fra le più delicate della sua storia, quella andata in scena lunedì sera nella sala consiliare di Serle. All’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni dell’ex vicesindaco Gianluigi Zanola, dell’assessore all’Urbanistica Eleonora Tonni e, novità dell’ultim’ora, del consigliere Gilberto Franzoni, che ha presentato la lettera di dimissioni in serata, poco prima dell’inizio della riunione.

Dimissioni
È toccato al segretario leggere le tre lettere di dimissioni nelle quali, in modo diverso, i tre dimissionari hanno contestato una mancata sintonia con il primo cittadino, criticato anche per il suo stile di relazione con la cittadinanza e mancanza di attenzione nei confronti di alcune realtà associative del paese.

A nome del gruppo consiliare rimasto (ricordiamo che a Serle alle ultime elezioni si era presentata una sola lista), il sindaco Paolo Bonvicini ha ricordato come nell’arco dei due anni e mezzo di mandato mai né in giunta né in consiglio i dimissionari abbiano votato contro le scelte dell’amministrazione e che potevano esserci altre modalità per esprimere il proprio dissenso, senza arrivare alle dimissioni.

“Per quel che riguarda noi giovani consiglieri rimasti – ha risposto il sindaco –, riteniamo di poter proseguire coesi e a testa alta il cammino amministrativo sino al termine del decorso naturale della carica a cui siamo stati chiamati, anche e nonostante il numero minimo in cui ci ritroviamo, nella convinzione che molte cose buone sono state realizzate sino ad ora ed altrettante potranno nascere e svilupparsi nei prossimi anni, con la responsabilità di chi non intende consegnare il paese nelle mani di un commissario prefettizio, così come per altro dichiarato da tutti i candidati in campagna elettorale”.

Paradossalmente, proprio le dimissioni degli ex amministratori, che avevano cercato di coinvolgere nuovi giovani nel gruppo Progressisti per Serle, per scongiurare il rischio del commissariamento del Comune, mette in rischio la sopravvivenza dell’amministrazione comunale rimasta con soli sei consiglieri più il sindaco.

La nuova giunta
Il primo cittadino ha poi comunicato la composizione della nuova giunta: vicesindaco è Luca Zamboni, già assessore ai Lavori pubblici e all’Ambiente, a cui viene attribuita anche la delega per le Cave; diventa assessore Alvaro Nicolini, mantenendo le deleghe a Cultura e Istruzione; a Maria Grazia Soldati, già assessore esterna ai Servizi sociali, assumerà la delega dei rapporti con le associazioni. Rimangono in capo al sindaco il Bilancio e l’Edilizia privata e l’Urbanistica. “Per ora proseguiamo con una giunta a quattro – ha detto il primo cittadino –; non è detto che in futuro possa essere allargata”.

Resoconto di metà mandato
Dopo aver votato l’affidamento per la gestione associata della raccolta dei rifiuti alla Comunità montana, scegliendo il sistema porta a porta, come la maggior parte dei Comuni valsabbini, il sindaco ha esposto una sintesi del resoconto di metà mandato, nella quale ha evidenziato le iniziative dell’amministrazione, con particolare riguardo all’Istruzione e ai Servizi sociali, senza tralasciare, nonostante le minori risorse di questi anni a disposizione delle casse comunali rispetto al passato, manutenzioni ordinarie e straordinarie dei beni comunali (viabilità, cimitero, nuovi serramenti alle scuole). Poi le iniziative rivolte al mondo giovanile per renderlo più partecipe alla vita sociale del paese, quelle turistiche e di valorizzazione dell’Altopiano, organizzate anche con le realtà commerciali del paese, quelle con le associazioni: “Magari con alcune c’è più intesa che con altre –  ha detto Bonvicini –, ma non si può dire che non ci sia attenzione per le associazioni del paese”.

Fino a fine mandato
“A seguito anche di queste difficoltà – ha concluso il sindaco – riteniamo sia stato svolto sino ad ora nel complesso un buon lavoro e mantenuto un giusto equilibrio tra conservazione e cambiamento, tra salvaguardia del bilancio dell’ente ed erogazione dei servizi. Ciò non significa che tutto sia perfetto e che non siano stati commessi alcuni fisiologici errori, ci mancherebbe. Chi governa difficilmente è esente dal commettere taluni sbagli, chi invece non fa nulla, punta il dito o si ritira di certo non sbaglia niente, ma compie forse lo sbaglio più grande, quello di non iniziare nemmeno a provarci”.

Anche l’assessore Nicolini, prendendo alla fine la parola, ha rimarcato l’impegno dell’amministrazione e ha concluso: “Ci sentiamo traditi e abbandonati, ma nonostante ora l’impegno ricada sulla metà delle persone, è nostra intenzione proseguire e portare avanti l’attività amministrativa fino alla fine del mandato per il bene della nostra comunità”.
161115_Serle_consigliocomunale.jpg