La cronistoria
di Val.

Prima sette, poi altri. Ancora ieri erano 47 i richiedenti asilo ospitati nel residence Tre Casali di Anfo: sono il 10% della popolazione del piccolo centro lacustre. Molti gli interrogativi, poche, per ora, le risposte.


Il “Tre Casali” è un residence disabitato da tempo, costituito da 21 villette che potrebbero teoricamente ospitare 50/60 persone.
E’ stato preso in affitto da una cooperativa che in accordo con la Prefettura lo scorso 15 ottobre vi ha ricoverato 7 profughi richiedenti asilo.
Il sindaco Umberto Bondoni è stato avvisato solo il giorno prima.
 
Giovedì 27 ottobre sono arrivati altri profughi, in tutto diventano 47.
La domenica successiva la Lega Nord organizza un presidio di protesta davanti alla Rocca d’Anfo.

Il 3 novembre sale ai Tre Casali per un’ispezione l’assessore regionale Simona Bordonali e con lei un funzionario della Prefettura: «Mi hanno promesso che ne resteranno venti, non uno di più».
 
Ieri i profughi nella struttura erano ancora 47.
Il sindaco Umberto Bondoni è in possesso solo di un elenco di nomi e sa che appartengono a otto diverse etnie.
Stanno seguendo un corso di alfabetizzazione con un’insegnante della zona.
Eventuali progetti di impiego in lavori socialmente utili non sono possibili prima della identificazione certa di ciascuno di loro.
Potrebbero volerci mesi.
 
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