Un premio per suor Lina Agostini
di Cesare Fumana

La suora di origini valliesi, residente a Buenos Aires, è stata insignita del premio “Divino Maestro” assegnatole dal Consiglio Superiore di Educazione Cattolica per la sua encomiabile attività educativa


Il 30 settembre scorso, suor Angela Maria Agostini (chiamata famigliarmente suor Lina) ha ricevuto nella Chiesa del Salvatore nel centro di Buenos Aires il premio "Divino Maestro” assegnatole dal Consiglio Superiore di Educazione Cattolica per essersi distinta nell’opera educativa nonché nella difesa dei valori cristiani nella scuola.

Nata a Salò il 2 marzo 1926, da Rocco ed Emma Berardi, ha trascorso la sua fanciullezza a Vallio, ora Vallio Terme, divenendo delegata dell’Azione Cattolica.

A ventitre anni, nella primavera del 1949, parte con la mamma e i fratelli per l’Argentina con la speranza di convincere il padre, che dal 1930 si trova in Buenos Aires, a far ritorno in Italia, sogno che purtroppo non si avvera per la morte improvvisa della mamma.
Frequenta la parrocchia salesiana di san Pietro delle Suore “Figlie di Maria Ausiliatrice” a Buenos Aires e si  accorge  che il Signore la chiama alla vita religiosa. Aveva 26 anni e venne ammessa eccezionalmente avendo superato l’età stabilita perché era “piadosa, trabajadora, inteligente y de un hermoso carácter alegre”. Il 6 gennaio 1953 inizia i due anni di noviziato, poi il 24 gennaio 1955  fa la professione  religiosa ed infine  il 24 gennaio 1961 emette i voti  perpetui. Conseguito il diploma per l’insegnamento nella Scuola Secondaria appaga il desiderio che aveva fin da piccola ma è costretta a rinunciare per legge argentina alla cittadinanza italiana.

Dei suoi 61 anni trascorsi tra insegnamento e catechesi, suor Lina 38 li trascorre in provincia de Santa Cruz: 11 a Puerto San Julián, 3 a Puerto Santa Cruz  e 24 in Río Gallegos, dove è responsabile del Centro di Promozione  Femminile, della Catechesi Famigliare, nonché animatrice della Unione Padri di Famiglia (UPF).

L’ubbidienza la porterà in seguito a Buenos Aires a svolgere incarichi amministrativi contabili per la sua Congregazione, ma la passione per l’insegnamento è troppo viva tanto da ottenere il permesso di ritornare in Patagonia dove sarà ricordata dalla popolazione, in specie modo dalle sue ex allieve, per la generosità e per avere dato tutta sé stessa alla vita oratoriale.
Reduce da tante fatiche da qualche anno vive nel vecchio collegio di Buenos Aires, dove era stata accolta postulante.

Il conferimento del premio “Divino Maestro” è il giusto riconoscimento per la sua grande passione educativa, sentita come vera vocazione. Ovunque è passata ha lasciato l'impronta della sua creatività, della sua capacità di prendersi cura della crescita di ogni persona. Piena di zelo apostolico e di altruismo, è diventata, lei così umile, il punto di riferimento, la stella polare, non solo di coloro che l’hanno conosciuta, ma anche di una nuvola di nipoti argentini e cugini italiani che ha rivisto nelle sue tre visite in Italia, che ricorda puntualmente nelle sue preghiere, non dimenticando di inviar loro, nella ricorrenza di onomastici e compleanni, cartoline illustrate riproducenti la “sua” Maria Auxiliadora. 
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