Cogess, il bar, Lavenone
di Ubaldo Vallini

Festa di chiusura sabato sera per il Cogess Bar di Lavenone, ma un po’ anche festa di riapertura... 


I sedici “ragazzi” speciali che per tutta la stagione estiva si sono dati da fare come baristi e camerieri nella struttura del chiosco comunale di Lavenone, dovranno impegnarsi ancora per un bel po’.

Non solo è stata prorogata di un altro mesetto la chiusura della struttura, ma tutto lascia pensare che per allora il Cogess bar semplicemente si sposterà da un’altra parte, senza in realtà chiudere mai i battenti.

Manca poco, infatti, alla conclusione dei lavori di sistemazione dei locali comunali accanto al municipio, sempre a Lavenone: uno spazio “polivalente” che dopo le modifiche si presterà ad ospitare l’apertura di un nuovo bar, che sarà ancora una volta gestito dalla Cogess e dai suoi “ragazzi”.

Baristi veri che hanno alle spalle oltre ai corsi formativi per un totale di 310 ore ciascuno, ormai anche un bel po’ di esperienza.
Certo cambierà l’offerta ai clienti: in luogo alle serate all’aperto con musica e karaoke buone per l’estate, qui si tratterà di puntare più sulle degustazioni, magari di prodotti locali.

Il progetto educativo condotto per conto di Cogess da Ester Colotti, insomma, si trasformerà da stagionale in annuale, con beneficio di molti.
Soprattutto degli abitanti del piccolo borgo, nel quale quello gestito dalla Cogess è l’unico locale pubblico ormai rimasto aperto.

E allora sabato scorso cosa si è festeggiato, con le scenette dei ragazzi, la loro simpatia, con lo spiedo ed i giochi del Ludobus di Area? 
Si è festeggiato il cuore grande dei 16 baristi, che per tutta l’estate col sostegno dietro al bancone di Elisa Scarmozzino si sono dati il cambio per aprire il locale tutti i giorni (martedì escluso).
Quello delle decine di volontari, che a vario titolo hanno sostenuto l’iniziativa.
Si è festeggiato l’abbraccio dell’intero paese di Lavenone, sindaco Zambelli in testa, che si è veramente affezionato alla “ricettività sociale” introdotta da Cogess.
 
E qualche cosa ci dice che analoga esperienza otterrà presto meritato successo anche a Serle.
 
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