Streghe (2ª parte)
di Tatiana Mora

Un tempo abbondavano le storie che narravano come soprattutto la notte fosse popolata da strani personaggi, mezze donne, mezze animali, pronte ad approfittare di chi capitava loro a tiro, magari avventurandosi dove non avrebbe dovuto


C'è una leggenda narrata nelle Pertiche: si dice che nel piccolo centro di Marmentino sorgesse una caverna abitata da streghe che uscivano allo scoperto la notte del sabato per ritrovarsi, al chiaro di luna, con le streghe del Gaver.

Queste figure avevano la capacità di trasformarsi in vecchiette curve che bussavano alle porte per chiedere l'elemosina e, quando non la ricevevano, si narra che fossero molto vendicative (nel 1438 bruciarono l'intero paese, nel 1830 abbatterono diciottomila abeti).

Nella vicina località di Màer, a Lavenone, le streghe si divertivano a lucidare le scarpe con una polvere magica che le trasformava in serpenti; quando la gente si accorse di questo particolare, furono condannate a morte.
Una variante della leggenda vuole che queste streghe facessero soprattutto scherzi agli abitanti del posto come, per esempio, allacciargli le stringhe delle scarpe al contrario.

A Bione, nei pressi della Corna Nibbia, in località Lo, esiste ancora oggi una grotta molto grande dalla quale usciva sempre aria gelida, chiamata El Büs dele strèe, dove si racconta vivessero queste magiche donne che portavano via ai loro genitori i bambini disobbedienti.

Ad Agnosine c'è persino una casa chiamata Fenìl de le Strèe: la tradizione vuole che due viandanti, attratti dal fuoco acceso e dai canti che uscivano dal fienile, entrassero dentro e vedessero bellissime donne che cantavano e ballavano; queste li invitarono a prendere parte alla festa ma, osservandole meglio, i due si accorsero che le donne avevano i piedi caprini e scapparono a gambe levate.

L'abitudine di rubare e spaventare ce l'avevano anche le streghe di Bagolino che si divertivano a portare via la verdura dagli orti e il bestiame agli allevatori; una notte un ragazzo vide una strega che rubava delle carote per cui, la notte successiva, si organizzò con degli amici per coglierla in fragrante ma non accadde nulla.

Spostandoci a Treviso Bresciano, troviamo poi la Piazza delle Streghe, una località isolata e, un tempo, ricca di vegetazione dove si dice che le streghe si ritrovassero per mettere in pratica i loro riti satanici e danzare intorno al fuoco; non ci sono leggende particolari legate a questo luogo se non la storia secondo la quale, da una grotta difronte alla piazza, le streghe costringevano un contadino del paese a scendere al torrente Gorgone a prendere l'acqua con un setaccio!
 
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