I cinquemila anni di storia della Corna Nibbia
di Val.

Rimarrà aperta per cinque mesi e mezzo a partire dal prossimo sabato 17 settembre, nella sala consiliare bionese, la mostra “Bione, Corna Nibbia 5000 anni fa in Valle Sabbia”


Ad essere esposti i reperti archeolgici rinvenuti in dieci anni di lavori nel sito, appunto, denominato Corna Nibbia.
Testimonianze preziose come non ce ne sono altre in Valle, che ripercorrono la storia dell’uomo dall’età del rame (3.000 a.C.) fino ai giorni nostri. Questa appunto è la peculiarità di questo scavo, che ha riscosso l’interesse degli studiosi anche in importanti convegni internazionali.

L’evento, voluto dall’associazione culturale BiùCultura, che ha poi trovato il sostegno del Museo di Gavardo dove i reperti sono conservati, quello dell’Amministrazione comunale e della Comunità montana, ma ha saputo catalizzare anche l’interesse di sponsor privati, è stato presentato ieri nella sede della Comunità montana di Valle Sabbia.

Questo sabato il vernissage, alle 17 in Piazza Caduti a Bione, col saluto delle autorità, l’illustrazione della mostra da parte del curatore scientifico dottor Marco Baioni, il taglio del nastro ed il buffet.

«Nel 2.000 pensavamo di cavarcela in un mese di scavi, ci siamo rimasti dieci anni e ancora ci sarebbe da scavare – ha detto l’archeologo Marco Baioni -. Bione ed i bionesi, che in ogni modo e generosamente hanno supportato le varie fasi dell’impresa, attendevano di poterne ammirare i risultati. Glie lo dovevamo». 

.in foto: lo striscione che attende i visitatori a Bione; un momento degli scavi, otto anni fa.

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