Vendemmia 2016, cala la produzione, non la qualità
di Redazione

Si attesterà intorno al milione e 188mila ettolitri di vino e di mosto la vendemmia 2016 in Lombardia, con un calo del 13% rispetto allo scorso anno

E’ quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base delle previsioni Ismea. “A livello regionale viene confermato il trend rilevato nella prima settimana di agosto alla vigilia della partenza della vendemmia a livello nazionale a Coccaglio nel Bresciano con le uve da spumante della Franciacorta – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – adesso molto dipenderà dall’evoluzione del mese di settembre anche se le buone escursioni termiche fra notte e giorno fanno ben sperare in un’ottima qualità su tutte le uve: dal Mantovano alla Valtellina, dall’Oltrepò alla Franciacorta, fino al Lugana e alle colline del San Colombano”.
 
In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale – ci sono oltre 20mila ettari a vigneto dei quali 17.500 sono dedicati a produzioni di qualità Doc, Docg e Igt. Le province più “vinicole” sono Pavia e Brescia, che da sole rappresentano i due terzi delle superfici vitate in Lombardia e il 70% delle oltre tremila aziende agricole lombarde.
 
I circa 5.000 ettari a vigneto della Provincia di Brescia producono vini a DOCG, DOC e IGT di elevatissima qualità con un totale di circa 500.000 quintali di uva prodotta. Oltre 2.700 ettari sono dedicati alla produzione della prestigiosa DOCG Franciacorta che ha fatto segnare nel 2015 incrementi positivi delle vendite, + del 7.1% in Italia e + 7.5% all’Estero (Regno Unito ,Giappone, Svizzera, Usa e Germania).  Più di un migliaio di ettari producono il vino bianco DOC “Lugana” con oltre 15 milioni di bottiglie prodotte ogni anno. I dati dell’Export 2015, (va all’estero il 75% del totale del prodotto), indicano che, oltre alla Germania, che assorbe il 40% della produzione altri sono i mercati interessati; Belgio, Paesi Bassi, Usa e Regno Unito. La restante superficie vitata bresciana produce gli storici vini a DOC del “Garda”, il “Chiaretto” ed il “Groppello” in particolare, vini estremamente caratteristici e ricercati. Infine 400 ettari producono i restanti vini a DOC della Provincia il “Curtefranca”, il “Botticino” il “Cellatica” sui terrazzamenti delle colline adiacenti alla Città, il “Capriano del Colle” ed “San Martino della Battaglia”.
 
L’intera filiera, fra occupati diretti e indiretti, temporanei e fissi, offre lavoro – stima la Coldiretti regionale - a circa 30 mila persone in Lombardia e la produzione genera un export di circa 280 milioni di euro all’anno, diretto in particolare verso Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Canada e Giappone. “Il vino – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è uno dei pilastri della dieta mediterranea e un suo consumo responsabile ed equilibrato è fonte di salute”. In Lombardia – spiega Coldiretti su dati Istat – quasi 5 milioni di persone consumano vino durante l’anno e il 19% ne beve uno o due bicchieri al giorno
 
“I nostri vini – conclude il Presidente Prandini – sono sempre più conosciuti all’estero, dove in genere vanno molto forti gli spumanti. Le bollicine della Franciacorta, ad esempio, piacciono sia in nord Europa che negli Stati Uniti. Ma tutto il vino italiano in generale viene visto come un prodotto di alto livello non solo come qualità intrinseca, ma come capacità di raccontare un territorio e la filosofia che ci sta dietro. Il vino di qualità racconta un po’ la via italiana al buon vivere”. 
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