In festa col Caseificio
di val.

 Almeno 150 le persone coinvolte nella grande festa annuale del Caseificio sociale Valsabbino. Piatto forte della giornata lo spiedo preparato sul posto dagli Alpini di Agnosine


Da qualche anno i soci e i conferenti latte al caseificio Socale Valsabbino hanno abbandonato la tradizione di festeggiare in occasione dell'Assemblea occupando le grandi sale dei ristoranti valsabbini, per una rimpatriata più sobria che ogni anni accoglie anche i familiari negli spazi del caseificio stesso.

Più sobria, ma non meno festosa, anzi.
«Ci è parsa una bella idea dare un segnale di risparmio in questi tempi difficili per l'agricoltura di montagna, e allo stesso tempo dare modo ai soci, agli amici e ai loro familiari, di usufruire di spazi al chiuso e all'aperto che ben si prestano alla convivialità.
Qui al caseificio, su queste tavolate sistemate alla buona, gestendo in proprio logistica e servizio, ci sentiamo davvero tutti una sola famiglia» ci ha detto il presidente del Caseificio, William Donini.

La rimpatriata è servita per altro a fare il punto sui nuovi investimenti che il caseificio sta operando sulla struttura.
In particolare sull'ampiamento della cella di stagionatura e sull'impianto che permetterà la gestione ottimale di umidità e temperatura, novità queste che renedranno i prodotti del caseificio ancora più controllati e stabili per caratteristiche organolettiche, gusto e bontà.

Non poteva mancare, rinomato in tutta la Valle, lo spiedo preparato con maestria dagli Alpini di Agnosine, presenti anche il capogruppo Fabio Lozito e il "master chef" (zio) Raffaele.

Il piatto "forte" e tradizionale ha preceduto consistenti assaggi di formaggi. 
Perchè "la boca l'è mia straca se non la sa de...".

 

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