E' un quarantenne di Pezzaze
di val.

Ci sono volute ore per dare un nome al ciclista che nella serata di ieri è stato travolto e ucciso da un camion sotto le gallerie che da Agnosine portano al Passo del Cavallo. VIDEO



«Ho sentito un botto e ho pensato che il camion avesse sbattuto contro il guard-rail per conto suo, a causa di un malore del conducente. Ho riconosciuto la diitta di trasporti e sono tornata indietro.
E’ stato allora che ho visto la bicicletta e quell’uomo, immobile oltre la protezione d’acciaio».

Questa la testimonianza di una donna, raccolta nelle fasi immediatamente seguenti al drammatico incidente che nel tardo pomeriggio di ieri si è portato via la vita di un ciclista.
Si tratta di Marco Pernini, un quarantenne residente a Lavone di Pezzaze, riconosciuto dai genitori nella tarda serata di ieri, poco prima della mezzanotte.

Mancavano una manciata di minuti alle 18:30 e Marco stava pedalando con una Bianchi da corsa lungo la Provinciale numero 79 in direzione del passo del Cavallo, all’interno della seconda galleria per chi sale da Agnosine, la prima in territorio lumezzanese.

Il camion gli è arrivato dietro e l’ha tamponato sbattendolo oltre il guard-rail.
Pochi altri i particolari emersi nelle ore successive, insufficienti per alcune ore a rendere possibile l’identificazione: il ciclista infatti non aveva con sé i documenti ed il telefono cellulare è andato distrutto nella caduta, però indossava una maglia con i colori della Sprint Bike di Lumezzane, società nella quale aveva militato in passato.

Sul posto, oltre ai carabinieri valtrumplini supportati dai colleghi di Sabbio Chiese e ai vigili del fuoco di Lumezzane, sono intervenute una medicalizzata dalla Valtrompia, i volontari di Pronto Emergenza da Odolo e l’eliambulanza.
Lunghe operazioni di rianimazione, che purtroppo non hanno avuto l’esito sperato. Il ciclista è morto probabilmente sul colpo.

L’autista del camion, un mezzo della ditta di trasporti Bodei, si è fermato subito, dichiarando di non aver visto nulla davanti a sé prima dell’urto.
Non è chiaro se la bici ed il ciclista disponessero di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dal Codice della strada.

A complicare tutto il fatto che quella galleria è completamente buia, come segnala anche un cartello posizionato all’ingresso: uniche luci accese i cinque fari che si incontrano sulla destra entrando da una e dall’altra parte.
Un tunnel nero come la pece e pericolosissimo, come più volte segnalato anche dalle pagine di Vallesabbianews.

La salma dello sfortunato ciclista è stata ricomposta all’obitorio di Gardone Valtrompia.
Dopo i rilievi il camion è stato posto sotto sequestro e solo alle 22 la strada, prima bloccata in entrambi i sensi di marcia, è stata riaperta al traffico.

VallesabbianewsTV

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