Razzie di polli a Storo
di a.p.

Sarebbe opera delle volpi che infestano la zona. Allevatori ed amministratori pubblici invocano misure straordinarie, ma la Forestale è disposta ad intervenire solo se l’emergenza è di tipo sanitario


Non c’è rete che tenga. Le volpi riescono a violare che gli ambienti chiusi delle stalle, facendo razzia di polli, lasciando sul posto solo penne piume e zampe.
L’ultimo episodio riguarda, ancora una volta, il pollaio di Ivo Maccagni.
L’uomo, idraulico in pensione, non fa in tempo a seppellire i resti delle galline che la volpe ha colpito ancora.

Stando a quanto si dice le volpi a caccia da quelle parti sarebbero più di una ed attaccherebbero, oltre al pollame, anche gatti ed agnelli.
Prive di predatori naturali, se li si lascia fare, questi astuti animali potrebbero moltiplicarsi.

Della situazione sarebbe stato messo al corrente anche lo stato maggiore Forestale di Tione. 
I forestali però potrebbero giustificare un loro intervento diretto e straordinario solo se gli esemplari di volpi presenti sul territorio venissero colpiti, per esempio, dalla rabbia.

Su esplicita richiesta dell’amministrazione comunale sarebbero state quindi compiute delle analisi sulle carcasse di animali ritrovati in zona, presso l’istituto zooprofilattico. Con risultati negativi.
Gli allevatori della zona hanno ora intenzione di raccogliere delle firme, nel tentativo di spingere le autorità a trovare delle soluzioni.

.in foto: Ivo Maccagni vicino ai resti dei suoi polli

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