Il Phubbing: una nuova forma di trascuratezza
di Giuseppe Maiolo
A tutti sarà capitato almeno una volta di stare di fronte a una persona, amico o familiare, che mentre noi parliamo guarda il cellulare, risponde ad una mail o interagisce sul suo social
E’ un comportamento che molti definiscono irritante e altri lo considerano come l’esito della maleducazione imperante.
Tecnicamente però questo fenomeno si chiama Phubbing.
Un termine inglese che coniuga il vocabolo phone con il termine snobbing e sta a indicare come che il telefonino ci sta portando a ridurre l’interazione con gli altri.
Distrarsi temporaneamente mentre si conversa, spostare lo sguardo o allentare l’attenzione dalla persona con cui sei in relazione, non è mai stato sinonimo di patologia.
Oggi però la diffusione massiccio dei dispositivi per comunicare, in particolare il telefonino o il tablet, stanno modificando radicalmente il nostro modo di interagire.
Parliamo tanto, forse troppo, ci ascoltiamo poco o nulla e ci guardiamo sempre meno negli occhi.
Gli unici che ci guardano direttamente in viso e negli occhi sono gli animali domestici. Il rapporto occhio–occhio che sta all’origine comunicazione madre-bambino, sta scomparendo.
E questo è foriero di disagi e problemi. Forse la premessa per tanti disturbi che hanno a che fare con la comunicazione e che si chiamano depressione o isolamento.
Di certo il phubbing potremmo considerarlo la nuova forma di trascuratezza in quanto avere uno sguardo previlegiato ai propri dispositivi ci fa essere distanti sul piano relazionale.
A volte, la mancanza di attenzione verso gli altri è totale e l’assenza si manifesta come vuoto di partecipazione emotiva e di empatia.
Gli studi stanno confermando l’allarme: aumentano le nuove dipendenze e l’assenza di comunicazione produce disagio nelle relazioni di coppia e in quelle familiari.
Lo spazio affettivo, che è estremamente legato al modo con cui comunichiamo, si assottiglia fino a rende inconsistente il rapporto.
Lo distrugge.
Una ricerca del 2014 fatta da di Terre des Hommes e dal CISMAI ha messo in evidenza che tra le forme di matrattamento dei minori la trascuratezza materiale e affettiva è in preoccupante aumento.
Il 52,7% dei casi presi in carico dai servizi sociali e psicologici di un campione di 31 Comuni italiani è proprio per gli esiti della trascuratezza, spesso nel contesto familiare.
Questo spiega il perché sono già partite un po’ ovunque e soprattutto nei paesi anglossassoni campagne volte a fermare il phubbing.
In Italia questo termine è ancora sconosciuto ai più e poco o nulla si fa, soprattutto sul piano educativo, per pervenire il fenomeno e aiutare i nativi digitali ad un uso corretto dei vari dispositivi di comunicazione.
Prima di tutto però è necessario ricordare che, come sempre, in educazione quello che conta è l’esempio.
Giuseppe Maiolo
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