Più vicina la ciclabile del lago
di Ubaldo Vallini

Coglie subito la palla al balzo della dispobilità trentina il presidente della Comunità montana Flocchini per promuovere un incontro col nuovo sindaco di Anfo e il responsabile di A2A Ciclo Idrico per riprendere in mano il progetto della pista ciclabile dell’Eridio sopra il collettore fognario



Sempre più vicina la ciclabile del lago d’Idro, congiunzione strategica fra la fitta rete del Trentino e quella dell’area Brescia Est, quindi di tutta la pianura Padana.

Da una parte ci sono la Comunità montana che non ha mai accantonato l’idea e la nuova amministrazione di Anfo che, espressione dell’ultimo ricorso alle urne, proprio questa struttura aveva messo fra le priorità.

Dall’altra in Consiglio della Provincia autonoma di Trento che, facendo proprio un ordine del giorno proposto dal 5Stelle trentino Filippo Degasperi, nei giorni scorsi ha impegnato la propria Giunta “a mantenere alto l'impegno per l'utilizzo dei fondi destinato ai comuni di confine dell'Alta Valle Sabbia e a valutare le modalità tecnicamente e finanziariamente sostenibili per completare il collegamento ciclo-pedonale Valle Sabbia-Lago d'Idro-Valle del Chiese, sulla base delle risorse finanziarie disponibili”.

Non proprio una postazione a bilancio, ma una precisa indicazione di tipo politico sì. L’idea è quella di utilizzare anche per questa struttura i fondi Odi di prossima “maturazione”: soldi trentini che vengono impiegati in modo strategico in terra lombarda. Per il momento gli unici progetti ciclopedonali finanziati in questo modo da Trento sono la “Ciclopista del Garda” nel Comune di Limone del Garda per 7 milioni e 640 mila euro e nei Comuni di Malcesine e Brenzone per 17 milioni e 354mila.

Il completamento della rete ciclopedonale sul lago d’Idro e in Valle Sabbia, questo giustifica l’impegno trentino, darebbe maggior valore alla rete che ora scende lungo la Valle del Chiese raggiungendo Ponte Caffaro, che troverebbe naturale sfogo in direzione della pianura lombarda... e viceversa.

Non è una novità l’interesse trentino nei confronti della Valle bresciana solcata dal Chiese: basta ricordare l’impegno profuso dai sindaci trentini nel risolvere il più velocemente possibile il blocco stradale verificatosi un paio d’anni fa all’altezza della Rocca d’Anfo; oppure la prossima realizzazione della Variante fra Vestone e Idro, con Trento che ha stanziato la metà dei soldi necessari.

«Ben venga questa manifestazione di intenti della Provincia autonoma nei confronti di un progetto, quello della ciclabile, che al pari della realizzazione del condotto fognario fra Ponte Caffaro e Anfo è per noi una priorità» ci ha detto il presidente comunitario valsabbino Giovanmaria Flocchini, che proprio in queste ore ha in programma un incontro sul tema col nuovo sindaco di Anfo e col responsabile del Ciclo idrico di A2A Piercostante Fioletti.

Due progetti in uno. L’idea, infatti, è quella di far passare la ciclopedonale proprio sopra il collettore, ancora da costruire fra Ponte Caffaro ed Anfo. Per la verità la Comunità montana intendeva fare la stessa cosa già nel 2007, quando il collettore era stato posato fra Anfo e Idro.

Della ciclabile però Idro ha dovuto (o voluto) fare a meno: A2A aveva preso l’impegno di ripristinare tutto a com’era prima del suo passaggio e alcuni privati si erano manifestati poco disposti a cedere parte del loro terreno a lago. Vedremo come andrà stavolta.
   
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