Sui sentieri della Resistenza
di Redazione

Andrà in onda questo giovedì alle 19 su Rai Scuola il video realizzato dai ragazzi della classe 5ª classico del Liceo “E. Fermi” di Salò per il progetto-concorso “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola - Lezioni di Costituzione”, presentato il 2 giugno alla Camera dei deputati


Anche un progetto della classe 5ª classico del Liceo “E. Fermi” di Salò
è stato selezionato fra quelli partecipanti al concorso “Dalle aule parlamentari alle aule di scuola - Lezioni di Costituzione”, indetto di concerto da Senato della Repubblica, Camera dei deputati e Ministero dell'Istruzione, per il 70° anniversario della Costituzione.

Si tratta di un video sulla Resistenza in Valle Sabbia
, che è stato presentato dagli studenti il 2 giugno scorso a Roma, in occasione della Festa della Repubblica, presso la Camera dei deputati, dove sono stati premiati i vincitori del concorso, alla presenza dei presidenti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Il video andrà in onda questo giovedì 14 luglio, alle 19, su Rai Scuola (Canale 146 del digitale terrestre).

Questa la presentazione del progetto predisposta dagli studenti e letta alla Camera dei deputati.

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Innanzitutto vorremmo presentarci: ci chiamiamo Margherita e Fabio e veniamo in rappresentanza della nostra classe, la 5ª classico del Liceo “E. Fermi” di Salò, in provincia di Brescia.

In occasione del 70° anniversario della Repubblica, con il nostro video abbiamo voluto raccontare come i valori che stanno alla base della Costituzione italiana siano nati, per usare le parole di Calamandrei, “sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità”.

Per far questo, ci siamo recati proprio sui sentieri delle montagne della Valsabbia, la zona della nostra provincia maggiormente interessata dal fenomeno della Resistenza, e abbiamo intervistato alcune donne che dopo l'8 settembre prestarono servizio come staffette partigiane: Elsa Pellizzari, nome di battaglia “Gloria”, Maddalena Flocchini, nome di battaglia “Violetta”, e, a Brescia, Agape Nulli, oggi presidente delle “Fiamme Verdi”. È dalla loro viva voce che abbiamo ascoltato il racconto di quel biennio così terribile eppure fondamentale per i destini del nostro Paese: siamo rimasti molto colpiti dall'intensità delle loro parole e dalla solidità dei valori di cui ci hanno parlato: quelli per cui combatterono e misero a repentaglio le loro giovani vite.

Sono i valori, semplici ma irrinunciabili, su cui si fonda ogni società libera e democratica: il rispetto della libertà individuale, dell'inviolabilità del domicilio e della libertà di espressione e opinione di ciascuno, il diritto di voto e il pluralismo democratico. Se oggi queste libertà e questi diritti ci sono garantiti dalla Costituzione, lo dobbiamo persone come quelle che abbiamo intervistato: lo dobbiamo alla loro lungimiranza, al loro amor di Patria e alla tenacia con cui hanno combattuto per un futuro migliore.

È stato bello ascoltare il loro racconto: anche nel video abbiamo cercato di includere qualcuno dei molti momenti in cui hanno parlato di come la realtà del nostro territorio, a partire dai sacerdoti e solo con rare eccezioni, sia stata molto solidale con loro e abbia offerto spesso supporto al loro sforzo per la libertà.

Abbiamo voluto intervistare tre donne di proposito: ci è sembrato che fosse doveroso sottolineare il grande ruolo svolto dalle donne-staffetta durante la Resistenza. Erano loro a rischiare ogni giorno la vita per mantenere i contatti tra le varie formazioni partigiane e a permettere lo scambio, tra esse il CLN, di informazioni cruciali per la riuscita della lotta di Liberazione. Spesso erano quattordicenni o poco più, eppure erano già ben determinate a portare il loro contributo, e a non tradire per nessun motivo i loro compagni. Purtroppo, nel Dopoguerra, queste donne coraggiose furono vittime di numerosi episodi di ignoranza e condanna sociale, in quanto in molti consideravano disdicevole che loro, giovani donne in età da marito, avessero operato a stretto contatto con degli uomini. Fino a pochi decenni fa, come se ciò non bastasse, il loro ruolo nella Resistenza è stato fortemente sottovalutato.

A 70 anni esatti dall'estensione del diritto di voto alle donne, quindi, il nostro lavoro vuole essere un omaggio a queste donne straordinarie, che, in uno dei momenti più tragici della nostra storia, si sono impegnate senza riserve per costruire un futuro di uguaglianze e di libertà per l'Italia. È sicuramente anche grazie al loro impegno che, nell'immediato Dopoguerra, i politici italiani compresero finalmente il ruolo straordinario che la donna poteva giocare nella vita della Nazione, e decisero perciò dar loro parità rispetto agli uomini, almeno nei diritti politici.

Al termine di questa esperienza, vorremmo ringraziare il nostro professore di Storia, Angelo D'Acunto, che ci ha accompagnato durante tutto il lavoro, e la troupe della Rai che ci ha affiancato, durante le riprese, per realizzare un documentario su questo progetto.
L'ideazione, le riprese e il montaggio del nostro video sono state un viaggio bellissimo: abbiamo avuto l'opportunità di approfondire la storia della Resistenza sui nostri territori, ma soprattutto di incontrare delle persone straordinarie, le cui parole sono state di grande ispirazione per noi e ci hanno spronato a impegnarci come meglio possiamo, nel ruolo che abbiamo come cittadini, per difendere quei valori costituzionali per cui tanti prima di noi hanno sacrificato le loro giovani vite.

Grazie a tutti.
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