Ritorno al Vaia
di Elio Vinati

Dense nubi nere sovrastano il Maniva, ma il richiamo della pesca alpina al lago Vaia non conosce per me ostacoli


Dense nubi nere sovrastano il Maniva, ma il richiamo della pesca alpina al lago Vaia non conosce per me ostacoli (vedi articolo "A pesca di emozioni al lago Vaia"). Pertanto preparo senza indugio lo zaino con tutta l'attrezzatura necessaria. Una volta giunto in località "Grapa de Vaia", mi abbandono completamente alla contemplazione del paesaggio circostante e, da subito, vengo pervaso da un senso di relax e pace.

Dall'alto il lago luccica, nonostante il tempo uggioso, come un gioiello. Lungo la discesa la folta erba dei prati, colpita da diverse ritmiche folate di vento, si esibisce in una strana danza surreale. Giunto a destinazione, mentre studio quale spot scegliere, scambio piacevolmente quattro chiacchere col gestore Ezio.

Ho deciso di pescare a spinning (anche se le miriadi di bollate mi fanno rimpiangere di non aver portato appresso la mia 10 piedi da mosca) con la mia fedele 2,40m, ma stavolta con un nylon robusto dello 0,23 per resistere alle numerose "Big" presenti nel lago. Innesco un piccolo crank dai colori sgargianti e accesi per stimolare l'aggressività dei salmonidi.

sto per effettuare il primo lancio inizia a piovere e i molti "colleghi" presenti corrono al riparo. Ma io no. Scaravento l'artificiale in lontananza e comincio un recupero veloce, alternato a bruschi stop. STRIKE! Un bellissimo salmerino aggredisce con veemenza l'esca e mi impegna in un vivace combattimento. La livrea mi lascia di stucco. Dopo diversi lanci ecco che un altro salmerino viene a farmi una gradita visita.

Finalmente cessa di piovere e i colori del paesaggio si accendono nuovamente. Provo diversi artificiali al fine di non lasciar nulla di intentato. Ad esempio un classico ondulante argentato ben manovrato attira subito l'attenzione di una grossa fario che piega la canna con una forza straordinaria e, proprio quando penso di averla vinta, si slama nel sottoriva con una poderosa testata. Subito dopo è una marmorata che insegue un rotante dorato, ma senza riuscire ad afferrarlo.

Quante emozioni! Un'altra adrenalinica giornata al lago Vaia, non vedo l'ora di tornare a mosca...
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