«Denunciate quelle fonderie»
di val.

In vista della Conferenza dei Servizi sul rinnovo dei permessi alle Fonderie Mora, attesa per il 5 luglio, Legambiente attacca e con una diffida chiede alla Provincia di denunciare l'azienda per il reato, continuato, di emissione di sostanze nocive nell'ambiente



Una procedura di rinnovo "Aia" (autorizzazione integrata ambientale) iniziata alla fine del 2011 e ancora non conclusa.
Prescrizioni in materia ambientale disattese. Realizzazione di un nuovo forno non previsto dalle concessioni.
Ispezioni dell'Arpa che denunciano gravi carenze in ordine al contenimento delle emissioni nocive per la popolazione ed un sindaco (quello di Gavardo) che non risponderebbe in modo esaustivo alle richieste.

L'ultima risposta conosciuta da parte dell'azienda, a chi le chiede conto di sistemazioni sempre rimandate (Provincia - Arpa), sarebbe quella della fine di febbraio di quest'anno, dalla quale, dice Legambeinte, "emerge che gran parte degli interventi auspicati e richiesti sono ancora da eseguire, e che tali interventi avranno esito, a detta della stessa azienda, solo nella seconda metà del 2017, e taluni di essi anche nel 2018".
Un continuo procrastinare che secondo l'associaizone ambientalista non avrebbe motivo di esistere.

Legambiente ha dunque messo tutto nero su bianco e diffidato la Provincia di Brescia, entre deputato al controllo proprio di quelle emissioni continuate, a richiedere all'autorità giudiziaria di indagare le Fonderie Mora di Gavardo per l'ipotesi di reato contemplata nell'articolo 674 del Codice penale, vale a dire l'immissione nell'ambiente di sostaze pericolose.

Fondamentale momento di chiarimento fra le parti, a questo punto, potrebbe essere la Conferenza dei Servizi prevista nell'iter di rinnovo dell'Aia per il prossimo martedì 5 luglio.
In quell'occasione si troveranno faccia a faccia i responsabili delle Fonderie Mora, il sindaco di Gavardo, i tecnici Arpa, il Comitato GAIA e Legambiente.





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