Il chiostro torna all'antico splendore
di Redazione

Sono stati inaugurati domenica con un messa e un concerto i lavori di restauro del chiostro della Casa di Riposo di Roè Volciano, il primo di una serie di interventi di riqualificazione della struttura

Domenica 18 giugno si è svolta presso la Casa di Riposo di Roè Volciano una semplice ma significativa cerimonia.

Alla presenza del parroco don Gianpietro Forbice, del presidente Giancarlo Arrighi, ma soprattutto di tutti gli ospiti, è stato ufficialmente presentato alla cittadinanza il chiostro interno del fabbricato recentemente ristrutturato.

Dopo la S. Messa, celebrata nel cortile, il pomeriggio è stato allietato dal coro alpino “Rigoni Stern” che, con le sue note, ha portato un po’ di gioia agli ospiti.

«L’intervento di ristrutturazione del chiostro – ha sottolineato il presidente Arrighi – era doveroso, ma da anni procrastinato per mancanza di fondi. Ora si è potuto eseguire l’opera, grazie ad un bando istituito dalla Fondazione Comunità Bresciana mirato a progetti di utilità sociale nel settore della Tutela, Promozione e Valorizzazione del patrimonio artistico, storico e ambientale».

Infatti la casa di Riposo di Roè Volciano ha sede in un antico palazzo nella frazione di Gazzane, che fu dimora di Paolo Bellintani (in relig. Mattia da Salò), cappuccino predicatore e scrittore della seconda metà del ‘500, la cui figura è stata rievocata dal Manzoni nei Promessi sposi. Importante un suo manoscritto “Dialogo della peste” che una nota al titolo riferisce composto dopo la morte di S. Carlo Borromeo (3 nov. 1584).

L’antico edificio è stato ripetutamente e significativamente rimaneggiato nel tempo per adattarlo all’uso attuale, ma tuttavia la corte centrale conserva ancora il portico con colonne in pietra, l’androne d’ingresso che si affaccia sulla strada e lo scalone d’accesso ai piani superiori.
Il progetto prevedeva la sostituzione di tutte le pavimentazioni della piccola corte, che versavano in uno stato di grave degrado, sia per l’eterogeneità dei materiali via via impiegati, sia per il loro stato di conservazione. 

Il valore storico dell’edificio ha reso necessario il preliminare confronto con la Soprintendenza che, esaminata la proposta progettuale di restauro, nel 2014 ne ha approvato le scelte.
I lavori, svoltesi tra gennaio e maggio 2016, hanno comportato la posa di una pavimentazione in cotto naturale sotto i due portici e nell’androne d’ingresso, e la realizzazione dei due percorsi perimetrali esterni in calcestruzzo con superficie lavata, ad evocare l’antico ghiaietto originario. Entrambe le tipologie di pavimentazione sono state delimitate, verso la porzione centrale della corte, con lastre di pietra chiara.

A cerimonia terminata il presidente ha rimarcato agli ospiti convenuti la volontà sua e di tutto il Cda: «Quanto ora eseguito è solo il primo passo verso un percorso lungo che porterà ad una ristrutturazione generale del fabbricato, pur nel rispetto del suo valore storico».
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