Di nuovo libero
di Ubaldo Vallini

Era stato investito alcuni giorni fa da una maestrina di Anfo mentre attraversava la strada a Nozza di Vestone. Ad Anfo ha ritrovato la libertà, dopo le cure praticate al Centro “Cras” di Paspardo


Si tratta di un giovane cervo che ha recentemente perso il palco.
Di come sia stato ferito e soccorso ne abbiamo scritto qui.

Ancora stordito dai farmaci e dal viaggio, nell’uscire dalla cassa appositamente predisposta per lui, ha fatto un paio di salti e poi si è accovacciato nell’erba, osservando a lungo gli uomini che aveva attorno, prima di riuscire ad orientarsi e a guadagnare il bosco, al sicuro.

Qualche minuto prima a ritrovare la libertà era stata una femmina di capriolo,
curata dopo il ritrovamento avvenuto nei giorni scorsi Bovegno.
I due animali verranno ora costantemente monitorati nei loro spostamenti e forniranno notizie utili per capire meglio cosa succede quando gli ungulati feriti vengono reimmessi in ambiente selvatico.

La loro liberazione è avvenuta a “Levras”, all’interno dell’oasi faunistica di Baremone, in territorio di Anfo, dove Ersaf possiede uno dei suoi rustici.
È raggiungibile coi fuoristrada dalla parte di Bagolino, salendo per una manciata di chilometri da Romanterra, ed è affidato alle cure dello Sci club bagosso.

A godersi lo spettacolo del rilascio
, avvenuto ieri mattina intorno alle 11, gli uomini dell’Ersaf con quelli del Nucleo ittico-venatorio della Provincia, ma anche il veterinario Cristian Colombo che ha dato supporto sanitario, Roberto Betta in rappresentanza dei cacciatori del C7, alcuni appassionati ed Alessandro Ferraglio, tecnico faunistico e presidente provinciale di Ekoclub, l’associazione che da un paio d’anni si occupa dell’oasi faunistica di Baremone, con un piano di gestione che prevede miglioramenti ambientali a scopo faunistico e censimenti.

Un comprensorio che si estende su una superficie di circa 4 mila ettari, fra i territori di Bagolino e di Lavenone.
Lì vive una colonia di cervi piuttosto consistente, il gallo forcello riesce indisturbato ad organizzare la sua “arena di canto” e ancora vi nidifica la coturnice.

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