La ricetta? Ricerca e innovazione
di val.

Quali sono le aziende valsabbine passate indenni nella crisi e che anzi avanzano nel mercato col vento in poppa?


Prime fra tutte quelle del Gruppo Niboli che, nonostante l’incognita rappresentata dal mercato russo, reggono le sorti di migliaia di famiglie valsabbine.

Ma fra le produzioni d’eccellenza non possiamo tralasciare le valvole di oltre cinque metri di diametro buone per oleodotti e gasdotti, dal Brasile all’Iran, dal Mediterraneo al Mare del Nord, come quelle che vengono realizzate negli stabilimenti valsabbini di Odolo e Bione dalla OMS Saleri.

Ci sono anche le valvole decisamente più piccole o persino miniaturizzate e particolarissime, utilizzate per gli impianti ad aria compressa e magari con gli inneschi ad attacco rapido, in ottone nichelato e materiali plastici, prodotte invece all’Aignep, sempre a Bione.

Ma ci sono anche i raccordi ed i dadi in ottone della Dall’Era Valerio, che apre il suo stabilimento a Sabbio Chiese.
E che dire dell’idro-termo-sanitario made in Unidelta, a Vestone?

Oppure dell’arredo per l’ufficio marchiato Ivars; della Rapidplastic di Lavenone che si è dedicata al settore medicale; del design curato dalla Giara di Ruggero Frascio e poi tradotto in fusioni in terra di maniglie, apprezzate fino in America.

E la Bottega del Peltro di Bagolino? La Fast Garden con le sue pregevoli realizzazioni in alluminio? La solidissima Omsi Trasmissioni di Roè...

Sono questi solo alcuni esempi e ce ne potrebbero essere altri.

Per tutti, che si tratti di grandi produzioni oppure di prodotti di nicchia, vale il pregio di produrre con un alto valore aggiunto in fatto di design, tecnologia costruttiva, qualità e precisione, resa meccanica e durata.

Caratteristiche difficilmente replicabili altrove, dove manca l’esperienza propria delle aziende italiane ed in particolare di quelle valsabbine.
Aziende che sanno il fatto loro, non solo quando c’è da innovare il prodotto, ma anche quando c’è da piazzarlo sul mercato internazionale.

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