A proposito di rifiuti
di Ernesto Cadenelli

Leggo su Valle Sabbia News dello storico risultato ottenuto dalla Comunità Montana di Valle Sabbia che, su mandato dei comuni, ha anticipato di sei mesi (sic!) la scadenza del contratto con Aprica per la gestione del sevizio rifiuti in Valle


Sei mesi in più o in meno non contribuiranno di certo a dipanare la matassa dei problemi.
Certo per chi aveva fatto di questa battaglia il caposaldo della sua linea politica e in modo roboante aveva promesso sconvolgenti novità sul sistema entro il 20 novembre 2014, deve essere un risultato che brucia. Brucia al punto tale da arrivare a mettere sotto accusa la linea della Presidenza della Comunità Montana, giudicata arrendevole.

Nel tempo e per varie ragioni, la CMVS ha perso quella capacità programmatoria e di indirizzo solidale che le era proprio, oggi sotto le bordate di Vobarno potrebbe ulteriormente aggravarsi la crisi delle finalità di questo Ente sovracomunale.
Questo è il primo degli interrogativi da porsi.
Bisogna lavorare per il rafforzamento delle capacità programmatorie della CMVS oppure è meglio tornare al Comune fai da te?
Ha già risposto in parte Il direttore del giornale ed io concordo con le sue valutazioni.

Caso mai oggi sarebbe il tempo per aprire una discussione seria sul riordino istituzionale in Valle Sabbia, valutare se non sia più efficace la fusione tra comuni in modo da avere entità abitative e di territorio più consone ad un discorso programmatorio di interventi urbanistici, servizi e utilizzo più funzionale di risorse e tecnologie.
Credo che i comuni dove il campanile è contemporaneamente centro e periferia andranno sempre più in difficoltà e quei cittadini rischiano la serie B.

Ritengo che le amministrazioni dei comuni della Valle con maggior numero di abitanti abbiano grosse responsabilità nella possibilità di rilancio delle politiche comunitarie e quindi dovrebbero anche essere più prudenti nei giudizi e dotarsi di capacità di ascolto.
Ho voluto fare questa premessa perché il tema della raccolta differenziata dei rifiuti non può essere affrontato con una visione ideologica pro o contro un certo modello a prescindere.

Non voglio assolutamente esprimere qui una scelta di schieramento preconcetto, bensì fornire alcune preoccupazioni o valutazioni che possano aiutare tutti i cittadini, comuni mortali, a farsi una opinione al riguardo.
Opinione che riguarda la qualità del servizio e i costi da sostenere.
A mio modesto parere il primo punto da affrontare non è come si lavorano i rifiuti raccolti, bensì con quali scelte è possibile ridurre la produzione di rifiuti.
Le famiglie non potranno farsi carico in eterno dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalla grande commercializzazione!

Faccio alcuni semplici esempi:
al posto di tanta plastica non è possibile tornare al vetro con vuoto a rendere? L'ho fatto fino all'età di 20 anni e in molti stati europei è normalissimo.
I supermercati che sono i maggiori produttori di imballo in plastica, possono mettere container per lo smaltimento di parte della plastica da loro messa in circuito? Pensateci ogni due pere ci sono un vassoio e una pellicola plastificata che il cliente-cittadino deve smaltire.
Terzo, tutta la produzione di carta per la pubblicità dei prodotti che arriva per più volte al giorno nelle nostre case, anche da catene distributive lontane, perché dobbiamo smaltirla noi?

Bisogna inoltre ridurre al minimo lo scarto del cibo, cosa scandalosa e che rappresenta un insulto alla miseria (su questo ognuno deve fare la propria parte).
Infine perché non sforzarci di tornare a fare la spesa con le belle sporte di rafia o le borse di tela, che eviterebbero l'utilizzo di molta plastica? Basterebbe poco per avere un buon risultato.

Sono esempi banali, probabilmente ce ne sono molti altri.
Ridurre la produzione di rifiuti significa ridurre costi generali di smaltimento, fatica e tasse in meno da pagare per le famiglie. Già poiché la tariffa a carico degli utenti continua ad aumentare.
Meglio lavorare per produrre meno rifiuti che lavorare per doverli selezionare dopo la raccolta.
Anche in questo caso sarebbe meglio prevenire che curare. Mi rendo conto che ci vorrà tempo, ma è una via da prender in considerazione seriamente.

Dopo queste brevi considerazioni, il metodo di raccolta che si vorrà adottare, mi auguro dopo una ampia consultazione dei cittadini, deve saper risolvere i problemi che la cittadinanza della Valle Sabbia e dei Comuni pone.
Mi sono chiare alcune criticità del sistema a calotta, ma anche alcune comodità.

Nell'ipotesi di sistema porta a porta, spinto o misto che sia, le problematiche che vedo e che andrebbero studiate bene e risolte sono:

- I pannoloni e i pannolini di anziani e bambini come si raccolgono?

- per l'umido puzzolente (scarti del pesce, verdure e frutta avariata) per chi non ha comodità di spazio quale soluzione si propone? Penso soprattutto ai condomini, dove tra l'altro vivono spesso persone anziane e magari sole. Non è che si può mangiare il baccalà in funzione dei giorni di raccolta dell'umido vero? Allora occorre focalizzare bene la questione: la scelta è tra orari fissi e libertà di conferimento.

- La caratteristica delle frazioni montane o dei piccoli comuni rende sopportabile economicamente il sistema?

- Nei condomini per la raccolta di plastica, carta, vetro che sono molto voluminosi verranno forniti contenitori particolari oppure ognuno avrà il suo sacchetto da metter in vista?

- Giorni e orari di raccolta come saranno organizzati, con quali orari?

Infine, poiché sono convinto che la differenziata si fa all'interno delle case e non quando i sacchi sono in strada, chi garantisce il controllo della correttezza delle operazioni di separazione dei rifiuti? Spesso mi capita di girare in paesi dove il sistema porta a porta è in essere e pur osservando attentamente non vedo particolari controlli del contenuto. E come potrebbe essere con un solo operatore addetto?
Non secondarie sono poi le condizioni di lavoro in cui gli addetti saranno chiamati ad operare in confronto alla massima meccanizzazione di oggi (forse è una deformazione professionale).

Da ultimo e non meno importante sarà la tariffa cui si dovrà pervenire per sostenere il servizio.
E' vero che il Comune potrà recuperare dalla gestione e vendita dei materiali riciclabili, ma il cittadino vorrebbe sapere, tra oggi e domani, cosa gli costerà lo smaltimento dei rifiuti.

Mi rendo conto di aver fatto meticolosamente l'elenco della spesa, ma credo che alla fine interessi avere un sistema con costi che non lievitino troppo, aiuti a tener puliti i paesi e a recuperare il massimo possibile dai rifiuti.

Dopo queste poche osservazioni, torno a bomba all'inizio del mio ragionamento: meglio un sistema integrato per tutta la Valle che non il fai da te dei singoli comuni.
Per questo la sperimentazione di Vallio Terme o l'attenzione su Brescia sono importanti.
Così come è fondamentale favorire un salto culturale e di civiltà a partire dalla scuola, ma anche da una assidua campagna di spiegazione e di informazione sull'importanza del tema.

Le vie prepotenti o vessatorie rischiano di produrre solo reazioni negative e… rifiuti.

Ernesto Cadenelli
consigliere comunale - Insieme per Vobarno

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Fa piacere di poter ospitare su queste pagine opinioni diverse ed ugualmente propositive sul tema dell'igiene urbana.

Tema fra quelli che nel prossimo futuro assorbiranno gran parte degli sforzi programmatori delle nostre amministrazioni, convinto come sono che insieme potranno fare meglio.

Però ho una visione (sono visionario?). Mi immagino, e chissà se sarà così per davvero, un bell'imballaggio di cartone, plastica e polistirolo sul quale lucrano: l'azienda che lo produce, chi lo commercializza, chi lo trasporta, chi lo recupera e chi lo rivende, brucia o smaltisce.
E il cittadino?
Me lo immagino ben educato e diligente nel suddividere correttamente i diversi materiali, perchè la società, l'Amministrazione o la cooperativa di turno possano facilmente riciclarli.

Unico attore pagante invece che pagato nel gestire l'intera.

Quindi la butto lì: siamo proprio sicuri che aumentare la capacità del cittadino di differenziare sia la soluzione? e chi ne gioverebbe?
Me lo chiedo soprattutto quando, come giustamente fa notare anche Ernesto Cadenelli, non si fa nulla o quasi per diminuire la produzione di rifiuti. Questo sì sarebbe in grado di generare un risparmio vero ed immediato nella loro gestione.

Fa e desfà l'è töt laurà... e a pagà iè semper chei
(Fare o disfare, sempre lavoro è... e a pagare sono sempre gli stessi)

Ubaldo Vallini

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