Igiene urbana, quale?
di Claudio Zanoni

Rifiuti, la Vallesabbia prepara la rivoluzione. Questo il titolo dell’articolo riportato su Brescia Oggi, venerdì 4 marzo 2016. L'opinione del consigliere delegato Claudio Zanoni



Vorrei esprimere alcune considerazioni in qualità di semplice Consigliere con delega all’ambiente, del Comune di Vobarno, che ha accettato l’incarico, non certo in qualità di spettatore, di fare parte della Commissione Tecnica costituitasi per la pianificazione della prossima gestione dei rifiuti che, in effetti, ha in sé una rivoluzione virtuosa del sistema, ma presenta un aspetto alquanto delicato quale la scelta dei metodo di raccolta. La modalità di raccolta sarà infatti assolutamente determinante sul risultato finale dell’obbiettivo che si vorrà raggiungere.  

Il progetto, veramente ambizioso
, è stato realizzato da CMVS in stretta collaborazione con CEM Ambiente S.p.A. e con la partecipazione della Commissione Tecnica della quale faccio parte, come scritto precedentemente, insieme  ad Armando Papotti. CEM Ambiente S.p.A. gestisce i servizi di igiene urbana per i Comuni soci, ne fanno parte la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e Brianza e 49 Comuni dell’Est Milanese, tutti comuni che utilizzano il sistema PaP per un bacino di circa 460.000 abitanti

Per l’Amministrazione di Vob
arno, l’argomento principale della sua campagna elettorale è stato proprio una rivoluzionaria gestione dei rifiuti, riportando argomentazioni molto simili a quelle proposte oggi da CMVS, ma che allora nessuno nell’intera Valle Sabbia aveva mai osato presentare. Vobarno inoltre è stato sicuramente il paese che ha dato il primo scossone, mettendo in evidenza tutte le criticità del metodo a calotta.

L’Associazione Facciamo Rivivere Vobarno, della quale sono Presidente, organizzò delle serate informative invitando esperti del settore come Stefano Ambrosini (13 Marzo 2014).
Il suo intervento servì a scuotere tutti, noi dell’associazione e i cittadini presenti mettendo in evidenza tutti gli aspetti critici del cassonetto stradale peggio ancora se equipaggiato con calotta.
Grazie a Stefano abbiamo potuto poi entrare in contatto con Forum Rifiuti Zero di Brescia.
Da Stefano e dal Forum personalmente ho potuto acquisire tantissime informazioni.

Altra serata importante organizzata dall'Associazione FRV fu quella con  Ezio Orzes (14 Novembre 2014). L’invito venne esteso non solo alla cittadinanza ma anche alle amministrazioni dei comuni della Comunità Montana di Valle Sabbia, per poter divulgare il pensiero, l'esempio e il modo di operare di questo paladino del riciclo, che ha saputo trasformare in breve tempo il comune di Ponte nelle Alpi nel Comune più riciclone d’Italia. In questa “rivoluzione” Orzes è stato “misteriosamente” ignorato e non potrà aiutarci con la sua esperienza e la sua competenza. Sicuramente con lui all’interno della Commissione, l’unico metodo proponibile sarebbe stato l’ormai collaudato sistema porta a porta, che permette di raggiungere risultati di raccolta differenziata con un’alta qualità del materiale raccolto e unico sistema che permette una tariffazione puntuale per ciascuna utenza basandosi sul principio: “Pago per la quantità di rifiuto indifferenziato che produco”.

Nei prossimi mesi
l’Associazione FRV, con il sostegno dell’Amministrazione di Vobarno, inviterà Rossano Ercolini, un semplice insegnante elementare che, animato dall’amore per la sua terra, è stato un pioniere del “RIFIUTI ZERO”, di battaglie contro nuovi inceneritori, mostri come quello che abbiamo in casa, è stato ricevuto alla Casa Bianca ed ha vinto il premio internazionale per l'ambiente, il “Goldman Enrivonmental Prize 2013” che può essere considerato come il "Premio nobel per l’ambiente".

Torniamo ora all’articolo che vorrei analizzare punto per punto.

Che CMVS dimostrasse, nei vari incontri fatti con la Commissione Tecnica, una certa preferenza per la raccolta mista era abbastanza chiaro e questo articolo conferma l’evidente propensione per questo metodo.
Nell’immagine si vede un cassonetto a calotta con una giovane di bell’aspetto che sta “conferendo”. Il sottotitolo riporta: “Raccolta differenziata con la calotta: Un sistema già adottato in valle” È proprio questo già che stona. Perché proprio già? Significa quindi che si può proseguire su questa strada?

L’obbiettivo è quello di tenere insieme i vari comuni che sono per loro natura diversi, spiega il Presidente della Comunità Giovanmaria Flocchini, Gavardo con i suoi 12.000 abitanti non ha le stesse esigenze di Pertica Alta. Contemporaneamente però, il Comune di Vallio Terme viene usato come test importante per verificare le reali possibilità che il metodo di raccolta misto ha di raggiungere gli obiettivi prefissati, e, proprio come Brescia, Vallio inizierà il primo di aprile la sperimentazione di raccolta mista.

Ora se questo metodo rappresenta un esperimento può forse funzionare a Brescia ma per questo non è detto che possa funzionare in Valle Sabbia, visto la disomogeneità dei vari comuni. Es. Gavardo/Pertiche!
L’80% dei comuni grandi e piccoli in Lombardia ed in Veneto utilizza il metodo collaudato del PaP, Milano utilizza il PaP eppure non uno di questi vuole inserire il cassonetto stradale e trasformare il metodo in raccolta mista.

Gli obiettivi di Brescia pubblicati su Brescia Oggi mercoledì 9 febbraio 2016, sono quelli di raggiungere il 50% per le elezioni del 2018 e il 65% in cinque anni. Inoltre verrà aumentata la tassa dei rifiuti minimo del 6% per fare fronte all’aumento dei costi che tale sistema richiede. Aspettative un po’ misere!!!

Sempre il presidente Flocchini riguardo all’articolo: “Comune capofila della “rivoluzione” sarà Vallio, che andrà in avanscoperta con il sistema misto”. È questa la Rivoluzione? Il Misto?
Condivido pienamente l’operato di Floriano Massardi, Sindaco di Vallio: la sua scelta rappresenta  una tappa di avvicinamento al PaP spinto, cominciando con il domiciliare per le frazioni della carta, vetro, lattine e plastica e lasciando solamente i vecchi cassonetti a calotta dell’indifferenziato e dell’organico agevolando l’inizio del cambiamento.
Nonostante ciò dopo una estenuante contrattazione con Aprica, i costi sono comunque lievitati.

Il contratto con Aprica terminerà il 31/12/2017.
Per quella data tutti i cassonetti dovranno essere ritirati, perché il nuovo gestore eventualmente dovrà fornirne di nuovi.

Questo significa che:
• i comuni che vorranno adottare il sistema misto, dovranno farsi carico dell’onere di acquisto dei cassonetti e della rispettiva calotta.
• Il servizio dovrebbe avere costi maggiori, perché tale sistema richiede automezzi specifici per lo svuotamento dei cassonetti e altri di diversa dimensione e modalità di impiego per il PaP.
• Anche se i cassonetti si riducono a due sole tipologie, questo non elimina il problema dell’abbandono del rifiuti per strada.
• Incentiva la migrazione dei rifiuti dai comuni con il PaP verso i comuni che utilizzeranno il sistema misto.
• Siamo sicuri che le nuove calotte non presenteranno le stesse problematiche di inceppamento e rottura come quelle che stiamo usando?
• Il cassonetto dell’umido (FORSU) sarà ricettacolo di molti rifiuti. Se lo sportello del cassonetto può rimanere aperto finché non si estrae la chiave, possono essere immessi più sacchetti con una sola operazione, probabilmente incentivata della raccolta mista.
• Il costo di smaltimento della FORSU da cassonetto, con una impurità che va dal 15 al 25% costa il 18% in più rispetto a quello raccolto con il PaP con un indice di impurità di un 1%.
• Dal punto di vista estetico i cassonetti non forniscono alcun contributo all’abbellimento del paese ed ingombrano inoltre marciapiedi e parcheggi.
• Se un comune dovesse decidere di passare al  PaP in un secondo momento dovrebbe provvedere a trovarsi qualcuno che gli ritiri i cassonetti. Diversamente dovrebbe accollarsene tutti i costi.

Quasi tutti abbiamo esposto, nelle riunioni nella sede della CMVS, le problematiche dei cassonetti a calotta, tanto abbiamo fatto per toglierceli di torno ed ora che riusciremo a sbarazzarcene vogliamo riaverli? È proprio un oggetto di difficile estinzione. Chissà quale santo lo protegge! E’ forse S. Aprica?

Anche se la scelta del tipo di raccolta per ciascun comune sarà libera, mi auguro di non vedere i cassonetti uscire dalla porta principale e rientrare dalla finestra… e non solo loro!

Claudio Zanoni

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Non ho letto l'articolo su Bresciaoggi, ma mi sono interessato della faccenda per scriverne su Vallesabbianews e sul Gdb.

A me pare che - differenziato spinto o misto che sia saranno le diverse municipalità a decidere - la rivoluzione sia un'altra, ovvero la gestione della raccolta dei rifiuti "in house", a livello di Comunità montana.

Mi risulta che la Valle Sabbia, quando ha scelto di lavorare insieme, qualunque fosse la compagine amministrativa del momento, ha dimostrato straordinaria lungimiranza, tanto da fare spesso scuola ad altre realtà.

Confido dunque che i sindaci valsabbini, riuniti per il bene di tutti (per questo li abbiamo votati), ancora una volta sappiano distinguere fra gli interessi del proprio Comune e quelli dell'intera valle.

Ubaldo Vallini

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