Nasce la Fondazione Piero Simoni per la gestione del Museo
di Cesare Fumana

Il consiglio comunale di Gavardo ha dato il via libera alla costituzione della Fondazione "Piero Simoni" che gestirà il Museo archeologico della Valle Sabbia. Soci fondatori il Comune e la Comunità montana


Parte una nuova fase della storia del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo. Il consiglio comunale di Gavardo, nella seduta del 29 febbraio scorso, ha deliberato la costituzione della Fondazione “Piero Simoni” che gestirà d’ora in avanti il museo gavardese, al posto dell’Istituzione museale.

Il sindaco Emanuele Vezzola ha sostenuto che la scelta della fondazione per la gestione del museo sia la giusta sintesi tra "pubblico e privato". Ha poi ringraziato i capigruppo consiliari per aver partecipato proficuamente all’elaborazione dello statuto. Ha inoltre ringraziato la Comunità Montana di Valle Sabbia, che è l’altro ente fondatore con il Comune di Gavardo della nuova fondazione.
Ha poi sottolineato che gli enti fondatori sono solo soggetti pubblici, per assicurare le condizioni previste dalla giurisprudenza comunitaria per l'affidamento di servizi "in house providing".

Non di poco conto, in effetti, sono risultate le modifiche rispetto alla bozza iniziale dello statuto. La nomina del presidente competerà non più al sindaco ma al consiglio di amministrazione; vi sarà un unico direttore, anziché i due previsti dalla prima stesura, con la possibilità per lo stesso di cumulo con la mansione di curatore; per decisioni di particolare rilevanza, verrà richiesta la maggioranza qualificata, ossia i 3/4 dei consiglieri. Ancora, viene istituito un comitato scientifico, e si lascia aperta la porta al futuro ingresso, all'interno del Cda, di ulteriori partecipazioni pubbliche e private.

Ribadito, infine, il molo essenziale del Gruppo Grotte Gavardo, storico sodalizio a cui si deve, più di mezzo secolo fa, la nascita del museo: oltre all'intitolazione della fondazione a Simoni, «anima» del gruppo, lo statuto contempla l'inserimento in consiglio di una rappresentanza del gruppo stesso, al quale viene anche riconosciuto l'uso dei locali per potervi svolgere la propria attività di studio, ricerca e catalogazione dei reperti.

La capogruppo della minoranza di Gavardo Rinasce,
Manuela Maioli, ha auspicato che la fondazione, che dovrà essere economicamente autonoma, possa aprirsi realmente ai privati. Ha poi sottolineato come il Comune si impegni ad assicurare lo stesso sostegno economico garantito all'Istituzione museale. Ha poi rimarcato, criticamente, che la scelta della fondazione sia stata imposta dalla necessità di "superare i limiti del patto di stabilità", e che per il buon esito dell'operazione, vengano scelte persone motivate e competenti nel Cda.

Il consigliere Silvio Lauro, di Gavardo in Movimento, ha sostenuto che non sia del tutto chiaro se la trasformazione sia necessaria o, perlomeno, utile. Ha apprezzato il coinvolgimento dei capigruppo per la stesura dello statuto e si augura che l'esperienza possa ripetersi anche per altre iniziative. Ha criticato però il rapporto di subordinazione gerarchica, previsto dallo statuto, tra presidente e direttore scientifico.

Strettissimi i tempi per il decollo dell’organismo: gli adempimenti burocratici necessari non dovrebbero richiedere più di qualche settimana ed entro Pasqua sarà nominato il nuovo consiglio di amministrazione e la fondazione diventerà operativa.

130611GavardoMuseoArcheologico.jpg