Il giudice Albertano, atto terzo
Questo venerdì 4 marzo a Gavardo la presentazione del terzo romanzo del ciclo del giudice Albertano, Il caso dei colori assassini, con i disegni originali del magistrato medievale

Sarà presentato per la prima volta questo venerdì 4 marzo a Gavardo Il giudice Albertano e il caso dei colori assassini, il terzo romanzo di Enrico Giustacchini con protagonista il detective medievale (ed. Liberedizioni).
L’appuntamento è alle 20.30 nell’auditorium Cecilia Zane. Introdurrà l’assessore comunale alla cultura Daniele Comini; a conversare con l’autore ci sarà Claudio Baroni del Giornale di Brescia; letture di Andrea Deni Giustacchini. Ospite d’onore il coro La Faita, che eseguirà brani di musica provenzale. L’ingresso è libero.

Il romanzo è, come i precedenti, un giallo, ambientato naturalmente all’epoca di Albertano, ossia nel XIII secolo. Stavolta, teatro della vicenda sono le rive del lago di Garda, dove l’investigatore si trova ad affrontare un serial killer senza volto, ma di diabolica intelligenza, in una sfida difficile e rischiosa.

Tutto comincia con una morte misteriosa, accompagnata da un messaggio altrettanto enigmatico, una minaccia indirizzata al giudice Zenobio Benacense.
“Zenobio, i colori delle gemme uccidono i tuoi servi e uccideranno anche te. E finirai nelle tenebre…”. Il destinatario, asserragliato nella propria casa-fortezza affacciata sul lago, deve chiedere aiuto al collega Albertano per sconfiggere l’assassino: un essere implacabile e crudele che colpisce, ogni volta, “firmando” i suoi delitti con i diversi colori delle pietre preziose, sulla scia di quanto scritto, in proposito, nel Liber lapidum, il celebre trattato di Marbodo di Rennes.

Sullo sfondo, a far capolino è l’affascinante mondo dei catari, gli eretici che proprio sul Garda avevano, al tempo, una delle loro colonie più numerose, guidata dalle rivoluzionarie concezioni teologiche di Giovanni da Lugio.

Di tutto ciò troviamo eco nel romanzo, che come i precedenti cala l’invenzione fantastica in una cornice storica accuratissima, frutto di pazienti ricerche documentali. Ricerche che sono alla radice anche della riscoperta di una straordinaria e misconosciuta teoria scientifica elaborata in quegli stessi anni dal maggiore fisico del tempo, Roberto Grossatesta, ossia la teoria dei “sedici colori senza nome” di cui sarebbe costituito l’universo.

Il libro di Giustacchini si sviluppa in un serrato crescendo, all’insegna di continue sorprese, sino allo scioglimento finale, scandito dal più imprevedibile dei colpi di scena.
E sorprendenti si riveleranno per il lettore pure i disegni riprodotti in appendice al volume. Si tratta nientemeno che dei disegni originali di Albertano, tracciati dal giudice sui margini di un codice del IX secolo e pubblicati adesso in “prima assoluta” dopo ottocento anni, grazie al contributo della Biblioteca Queriniana.
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