A Condino è tornato il notaio
di Aldo Pasquazzo

Alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso Condino, ora Borgo Chiese, era considerato storica ed unica sede notarile della Valle del Chiese. L’arrivo della dottoressa Maria De Pasquale ne ha rinverdito i fasti


Maria De Pasquale, giovane notaio originaria di Barcelona di Gotto in Provincia di Messina, ha fissato studio ed abitazione al civico 2 di Via Roma.
Non si tratta di un recapito, ma di una sede a tutti gli effetti, considerata l’apertura quotidiana.

«Da parte delle istituzioni, di professionisti e tecnici, e della stessa popolazione, ho finora riscontrato una collaborazione che nemmeno immaginavo» dice la De Pasquale.

Un po' di storia
Negli anni successivi al 1945 gli atti, da queste parti, si sbrigavano a volte anche su un tavolino di bar e ristoranti.
Solo più tardi vennero in auge gli uffici notarili, che risultavano quasi sempre dislocati dietro un giro scala a casa Baldracchi di fronte all’albergo Corona, dove c’erano anche la farmacia Maturi, le confezioni Ernesto e Natalina Bondoni, monopoli ed edicola di Massimo Poletti, il bar di Fiorindo e Miriam Gualdi, l’oreficeria Remo Gualdi detto “Caciaìt”, il bazar di Rina e Virginio Butterini ed il caseificio.

Solo qualche passo più in là si trovavano gli alimentari di Modesto Bianchini, negozio viene ancora gestito dal figlio Cornelio.
Dietro quei caseggiati c’erano il Bar Due Colombe e la forneria Pellizzari.
Era la parte di paese (dopo il rogo del Gheto), che a quell’epoca contava veramente, anche perché nella piazzetta c’era l’unica fermata di autocorriere.

Negli anni Venti del secolo scorso, Condino era anche sede di Pretura, con competenze anche sulla Valvestino, che ora è in “odore“ di rientrare in Trentino.
Solo dopo la seconda guerra mondiale, i notai più stabili erano Morghen e Pedrotti, che avevano però anche uffici a Riva del Garda.
Altri si sono succeduti, ma se ne sono anche andati, come nel caso del dottor Giovannini e di Luigi Maria D’Argenio, che da tempo dispone di un recapito fisso a Cà Rossa.

A quell’epoca (anni 40 – 50) a fare le funzioni di segreteria, sia a Morghen sia a Pedrotti, c’era il compianto Lorenzo Monfredini, che a volte ne sapeva più degli stessi notai.
Un personaggio che indossava le mezze maniche, ma che normative e disposizioni le snocciolava a memoria.

C’è rimasto a lungo anche il dottor Marcello Monego (prima pretore a Tione e successivamente con altre mansioni operative presso la casa Circondariale di Trento), ma da tempo si è messo a riposto, anche se sempre in quel di Condino.

160212_condino_notaio.jpg