Rogo doloso nella stalla di Ceresigno
di val.

Per domare l'incendio, i Vigili del fuoco di Salò e un gran numero di volontari, giunti persino da Muscoline, hanno dovuto lavorate fino alle 5 del mattino


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I vigili del Fuoco di Salò ed un nutrito gruppo di volontari, stanno cercando di avere ragione delle fiamme che stanno divorando decine di balle di fieno a Ceresigno di Degagna, frazione di Vobarno.

L'incendio sarebbe doloso e appiccato in più punti distanti fra loro.
Gli animali non sarebbero in pericolo.
Indagano i carabinieri di Vobarno.

Aggiornamenti nelle prossime ore

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Aggiornamento ore 8 di sabato 30

Un vero disastro, per di più doloso, quello che ha messo sul lastrico l'azienda agricola di Cristian Freddi, a Ceresigno di Degagna.

«Stavamo mungendo le vacche per dare una mano a Cristian, che questa sera non poteva, quando ci sono venuti a dire che stava bruciando la legnaia.
Siamo usciti subito e mentre stavamo soffocando le fiamme ha preso fuoco la paglia dietro alla stalla.
Siamo corsi lì e si è incendiato il fienile, dall’altra parte della casa.
No, non abbiamo visto nessuno, però così, in tre punti, non è che il fuoco abbia potuto partire da solo».

Drammatico, ancora “a caldo”, il racconto di quello che era successo intorno alle 18 di ieri sera, ai carabinieri di Vobarno saliti fin lassù per rendersene conto.
Intanto i Vigili del fuoco di Salò, con tre squadre e con l’aiuto di un buon numero di volontari dotati di rastrelli, forche e trattori, stavano cercando di arginare le fiamme per evitare che potessero intaccare in profondità le grosse rotoballe di fieno accumulate all’interno del magazzino.

«Ce n’è dentro un bilico intero, sono arrivate ieri, chi ha dato fuoco non poteva non saperlo e anzi deve averlo fatto apposta».
Tanta la rabbia, prima però c’era da spegnere le fiamme, salvare il salvabile e soprattutto la cinquantina di bestie presenti in stalla, dove ancora non era attivato il fumo, ma dove non c’era più l’energia elettrica.

La difficoltà più grossa, quella di trovare attorno all’azienda spazio sufficiente per piazzare le balle di fieno man mano che venivano estratte dal magazzino.
Anche perché la maggior parte stavano già bruciando ed erano ormai prive degli spaghi che le tenevano compatte.

Difficile anche raggiungere la piccola frazione della Degagna con le autobotti.

Per l’approvvigionamento idrico necessario, i pompieri hanno dovuto recuperare l’acqua da una sarriola che porta ad una centralina elettrica, stendendo un centinaio di metri di manichette.

Con la pala, l'escavatore, un "ragno", i trattori col rimorchio, il generatore, la mungitrice...

L'impegno di decine di volontari, praticamente tutti gli imprenditori agricoli della zona, si è protratto accanto a Cristian ed a quello dei Vigili del fuoco salodiani fino alle 5 del mattino.
Mentre con gli idranti i pompieri tenevano soffocate le fiamme nel grande magazzino, nel quale erano stipati un'ottantina di "balloni", gli altri le tiravano fuori e le accumulavano dove era possibile.

Ultima operazione, una volta messo in sicurezza lo stabile dell'azienda, quella di trasferire tutto il fieno, che ancora fumava in più punti, in uno spazio idoveo dove se si fosse incendiato ancora non avrebbe causato ulteriori danni.

Salvati gli animali, grazie all'utilizzo di un ventilatore che deviava il fumo dalla stalla, separata dal magazzino del fieno da una pesante porta.
Ancora da quantificare i danni reali per l'azienda, che sono ad ogni modo ingenti.
Ancora da identificare l'autore di questo scempio.

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