Luci sulla città
di Gianantonio Girelli

Dal consigliere regionale valsabbino Gianantonio Girelli: «La luce serve ad illuminare, fare chiarezza. Regione Lombardia é riuscita a trasformarla in un simbolo di oscurantismo»


«Vergognosa infatti l'uso che si é fatto, da chi amministra Regione Lombardia, della sede istituzionale entrando in modo scorretto nel dibattito in corso sul tema unioni civili, illuminando il Palazzo Pirelli con la scritta Family Day» scrive Gianantonio Girelli.

«Ancora una volta si é deciso di strumentalizzare un tema delicato come la famiglia per sostenere posizioni politiche di parte dimostrando l'assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni e l'incapacità a sostenere un civile e rispettoso confronto.
La sede regionale é di tutte le lombarde e di tutti i lombardi, deve essere capace di rappresentarli, le diverse posizioni si devono esprimere nei dibattiti, non nelle forzature ridicole come quella messa in scena».

«Mi auguro che a breve il Parlamento approvi la Legge sulle unioni civili, superando anni di imbarazzante ritardo per il nostro Paese. Come mi auguro che si sappiano adottare presto, cominciando da Regione Lombardia, politiche davvero in favore della famiglia, garantendo servizi, pari opportunità e sicurezza sociale».

«Per me parlare di famiglia significa fare interventi a favore dei figli, dei genitori senza lavoro, delle donne spesso discriminate, degli anziani in difficoltà. Non usarle per coprire un vuoto legislativo e di pensiero e contro forme di affetto e il desiderio di vederle riconosciute, come colpevolmente regione Lombardia ha fatto, pensando di cavarsela accendendo qualche luce.
Sia chiaro quella del mio Ufficio sarà sempre accesa in difesa dei diritti di tutti, senza distinzione e senza discriminazioni. Penso sia questo il dovere di chiunque é eletto nelle istituzioni».

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