Io sono molto più intelligente di voi.
di Dru

Oggi vi spiegherò perché io sono molto più intelligente di voi e lo so. È chiaro che so molto più di voi e è chiaro che lo so con intelligenza quella che a voi manca


Cosa significa sapere?
Sapere riguarda la coscienza.
La coscienza è la presenza e l'io fa parte di questa presenza.

Ma non solo l'io, come l'io, nella coscienza di quella affermazione iniziale, sono anche le altre parole, fin dove ci saranno parole.

Se l'intelligenza è identità della conoscenza con la cosa conosciuta
, cioè la relazione che unisce la coscienza con ciò che è contenuto della coscienza, il soggetto all'oggetto per intenderci, è ovvio che chi dicesse che è meno intelligente di voi avrebbe quantomeno questo di problema: che se finalmente e veramente riconoscesse di esserlo, allora riconoscerebbe qualcosa perché più intelligente, quella intelligenza appunto che identifica il soggetto (l'io) con l'oggetto (sono meno intelligente) che gli fa dire di essere meno intelligente, si che o dice il falso, ma se dice il falso dice il vero, perché se dire che si è meno intelligenti è falso, allora è vero che quel dire  è meno intelligente, almeno per questa coscienza (la mia) che lo riconosce,  o dice il vero, ma se dice il vero allora dice il falso, perché se dire che si è meno intelligenti è vero, allora è falso che quel dire è meno intelligente, almeno sempre per questa coscienza (la mia).

E questo significa problema, problema significa che una cosa non è né vera né falsa, cioè può ancora essere entrambe le cose, poiché alla presenza, cioè alla coscienza, non è ancora chiaro cosa sia.

Mentre io sono molto più intelligente di voi e vi ho anche mostrato come lo so.

L'obiezione potrebbe colpire il fondamento di quanto scrivo, e cioè che non è vero che l'intelligenza è l'identità, ma questa obiezione, o negazione, è autonegazione, perché per essere deve essere identità, allo stesso modo di quanto dico sopra e negando l'obiezione stessa.

Ora, oggi ho avuto un alterco al bar, per questo strano mio modo di riconoscere e quindi palesare questa che è per me un'ovvietà.
Ma gli animi dei miei due interlocutori si sono subito accesi per questa mia intelligenza, che per loro era un difetto.

Sappiate infatti che chi è sincero con se stesso e con gli altri è sempre e facilmente in difficoltà con se stesso e con gli altri, perché l'intelligenza è un'esperienza molto difficile, molto più facile non averne.

Questo scritto è per il mio amico Sergio e per mio zio Alberto, che sono meno intelligenti di me.


151231_imntelligenza.jpg