Mondo agricolo in festa a Barghe
di Ubaldo Vallini

Il ringraziamento degli agricoltori della media Valle Sabbia, questa seconda domenica d’Avvento, è andato in scena a Barghe


L’appuntamento al mattino al caseificio di Sabbio Chiese, poi la sfilata dei trattori che hanno attraversato Preseglie per giungere tutti insieme a Barghe.
Una cinquantina i mezzi agricoli, a rappresentare l’ottantina di aziende dedite al settore primario che operano nei paesi compresi fra Vobarno e Barghe, ai quali si aggiungono quelli della Conca d’Oro.

Davanti a tutti il vecchio Landini “testa calda” del “Copa”, appassionato giunto a bell’apposta col suo cimelio dalla valle del Garza, che ha trovato sul sagrato di Barghe il coetaneo Fiat 277 del 1954, ancora operativo.
Dietro allo scenografico Landini, in sfilata, c’era l’inconfondibile ed immancabile Ape della Giacomina, poi tutti gli altri, compresa una mietitrebbia.

Fin qui il folklore, accompagnato dalla scenografia preparata fuori e dentro la parrocchiale di San Giorgio.
Poi le riflessioni.

Quelle di don Aldo Sorelli, che ha celebrato la messa insieme a don Franco Bresciani: «Gli agricoltori ringraziano, manifestando la loro riconoscenza per le meraviglie del Signore, nelle quali vivono immersi e dalle quali prendono il loro sostentamento – ha detto don Aldo -. Altri invece se ne dimenticano, tanto che in questo mondo tutto sembra dovuto senza nemmeno dire un grazie. Lode al Signore, che non si stanca mai di amarci, nonostante tutto».

Il coro parrocchiale, le poesie e il canto dei bimbi della locale scuola dell’Infanzia, precettata al completo per accompagnare la cerimonia, l’hanno resa davvero speciale.
Fuori, dopo la benedizione dei mezzi agricoli, la parola è andata agli amministratori.

«Grazie perché siete qui e per il lavoro che fate» ha detto il sindaco Giov Battista Guerra, che parlato anche per conto dei colleghi presenti e ha aggiunto: «La crisi che c’è stata ci ha dato l’opportunità di capire ancora meglio in cosa consiste il vostro fondamentale lavoro e di quanto sia importante conservare e valorizzare i prodotti tipici locali».

«Un lavoro che consiste nella produzione di cibo, che si fonda sull’attaccamento al territorio come valore – ha aggiunto il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini -. Guardando i vostri mezzi agricoli si vede che c’è ancora molta voglia di fare. Noi dal canto nostro non sempre siamo in grado di darvi le risposte e le certezze di cui avreste bisogno, vi possiamo però assicurare che siamo al vostro fianco, perché sono insieme possiamo ottenere qualche cosa».

Poi è toccato al consigliere regionale Gianantonio Girelli: «Saranno gli agricoltori i protagonisti del futuro: lo hanno indicato a chiare lettere l’enciclica “Laudato si” del Papa, e anche la scelta di dedicare l’Expo al cibo che deve essere garantito di qualità a tutti, e alla terra. Un riconoscimento questo che non può essere solo a parole, perché l’agricoltura, quella italiana in particolare in ambito europeo, ha bisogno di leggi chiare e di margini equi di guadagno».

La manifestazione, promossa da Coldiretti in collaborazione con la scuola dell’Infanzia di Barghe, si è poi conclusa con un incontro conviviale al Poggio Verde.
Presenti, fra gli altri, la segretaria di Zona di Coldiretti Claudia Capello, che in virtù di questa collaborazione, alla quale è stato dato il titolo “noi siamo quello che mangiamo”, nelle scorse settimane ha accompagnato i bimbi della materna a visitare un orto.
Non poteva mancare Milena Pace, che degli agricoltori della sezione di Barghe è presidente.

Per cosa ringrazia l’agricoltura valsabbina? «Per una gestione del territorio che viene tenuta in maggior considerazione sia dai cittadini sia dalle istituzioni. Per la presenza del Caseificio di Sabbio Chiese al quale i maggiori produttori conferiscono il loro latte, che permette dividendi più consoni al lavoro che effettivamente viene svolto dagli agricoltori». 

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