Cos'è successo a Fulvio Ferremi?
di Ubaldo Vallini

Potrebbe avere dei risvolti giudiziari pesanti e su fronti diversi la triste vicenda di un 65enne di Preseglie, deceduto lunedì alla Poliambulanza di Brescia dopo una settimana di ricovero.  La famiglia ancora attende che venga consegnata la salma



Si chiamava Fulvio Ferremi, era un falegname in pensione e da una settimana era ricoverato alla Poliambulanza di Brescia perché accusava forti dolori. Nella tarda mattinata di lunedì il suo cuore ha cessato di battere.
Per il momento i medici hanno parlato di arresto cardiocircolatorio, ma sembra che ci sia la necessità di saperne di più.

La salma, infatti, a distanza di due giorni, resta a “disposizione della Magistratura”.
Il motivo? Lo stesso Fulvio ne era convinto: quei dolori erano la conseguenza di un alterco avvenuto il 30 ottobre scorso in località “Chiese”, fra le montagne sopra il Preseglie.

Futili i motivi, sembra una questione di confini più o meno riconosciuti, per i quali si era però azzuffato con dei vicini.
Una lite che sarebbe culminata a spintoni e, forse, nel ruzzolone patito da almeno due dei contendenti.
Per quell’episodio erano intervenuti anche i carabinieri, quelli di Vestone che quel giorno erano di servizio in zona.

Subito Fulvio si era fatto visitare all’ospedale di Gavardo, da dove celermente era stato dimesso.
Il giorno dopo, con la carta del medico di famiglia, Fulvio era presentato in Poliambulanza a Brescia lamentando ancora dei dolori e lì l’hanno ricoverato.
Lunedì intorno alle 11 del mattino il decesso.

Il magistrato, dottor Michele Stagno, si sta occupando della vicenda nel più stretto riserbo, a diretto contatto coi carabinieri di Sabbio Chiese e di Salò.
I familiari fanno sapere che vogliono vederci chiaro e confermano solo che per il momento non è stato rilasciato il nulla osta alla sepoltura del loro congiunto.

L’esame autoptico della salma, se in grado di stabilire un nesso di causalità con quando è successo a Fulvio Ferremi negli ultimi giorni, potrebbe essere il primo atto di un iter giudiziario dai risvolti ancora tutti da chiarire: a finire sotto la lente degli inquirenti, non solo l’alterco subito sui monti di Preseglie, ma anche le circostanze che hanno portato alle dimissioni dell'uomo dall’ospedale di Gavardo.


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