La prima a ninfa
di Elio Vinati

Vorrei raccontare una particolare uscita di pesca durante l'estate scorsa, che ha influito positivamente sul mio percorso di crescita come pescatore


Ho scelto come meta un magnifico torrente, affluente del Chiese trentino, che mi ha sempre regalato grandi emozioni.
La giornata è soleggiata e il livello dell'acqua sembra ottimale per la tecnica con cui voglio affrontarlo: mosca secca.

Spesso questi torrenti sono infrascati
e rendono complicato, ma allo stesso tempo stimolante e affascinante questa tecnica di pesca.
Pertanto, fiducioso, lego al mio finale la "micidial" (vedasi articolo "il pescatore e la sua mosca") amo nr.12.

Poso la mosca sul velo dell'acqua, là dove penso stazioni la "regina".
Non trovando riscontri, provo a innescare un "terrestrial", che, in gergo moschistico, indica una imitazione di insetti non acquatici, come api, vespe, cavallette, formiche alate etc...
Tali insetti frequentando questi ambienti, spesso cadono accidentalmente in acqua, diventando facili ed inermi prede dell'opportunista salmonide. Anche questa soluzione si rivela vana.
 
Quasi scoraggiato, non voglio accettare l'idea di un sonoro "cappotto", così rovistando all'interno delle mie scatole portamosche, scorgo in un angolino delle ninfe di vari colori costruite al morsetto una lontana sera d'inverno.

La ninfa è un imitazione artificiale che rappresenta un insetto allo stadio larvale.

Pertanto l'approccio risulta completamente diverso rispetto alla secca, perchè si va ad insidiare il pesce sul fondo o comunque sotto la superficie dell'acqua.

Quindi decido di cambiare tecnica anche se fino a quel momento non avevo pescato ancora a ninfa.
Mi cimento con curiosità e interesse lanciando in alcune buche promettenti, seguendo con attenzione la deriva del mio finale (opportunamente accorciato).

L'abbocata infatti è segnalata da un movimento anomalo del finale stesso
o della coda di topo.
La ferrata deve essere decisa e immediata. Così faccio quando percepisco una strana inflessione del nylon che mi induce di istinto ad alzare la canna e con grande stupore una fariotta emerge dall'acqua dimenandosi.

Che meraviglia: la mia prima fario a ninfa!.
L'adrenalina mi porta a proseguire e l'impresa si ripete poco dopo, con un'altra bella fario.
Questa esperienza mi ha insegnato che cambiare è importante, chissà cosa sperimenterò la prossima volta...

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