Le lettere inedite di Pietro Felter
di Giancarlo Marchesi

Verrà presentata questo sabato alle 20:30 nell'auditorium comunale di Roè Volciano l'ultima fatica letteraria di Vitale Dusi: un libro, scritto con l'aiuto di Donato Ferraro



Roè Volciano. Da alcuni lustri Vitale Dusi, classe 1930, riserva ogni sua energia allo studio della storia volcianese. Interessato fin da giovane alle vicende storiche del proprio paese, ha potuto dedicarsi concretamente a questa sua passione quando ha lasciato l’attività lavorativa.

Non a caso, dalla metà degli anni Ottanta ha dato alle stampe diversi studi che hanno come filo conduttore Roè Volciano e la sua gente.
La sua ultima fatica, realizzata con il determinante aiuto di Donato Ferraro – è dedicata alla pubblicazione di molte lettere inedite di Pietro Felter, di Papa Leone XIII e dell’Imperatore Menelik – sarà presentata sabato 3 ottobre alle 20.30, presso l’auditorium comunale di Roè Volciano.

Il volcianese Pietro Felter ebbe un ruolo da assoluto protagonista nella salvaguardia degli italiani in Africa orientale, nell’ultima fase dell’Ottocento e nel primo decennio del secolo scorso.
«È tempo – afferma Dusi – che Pietro Felter sia opportunamente riscoperto, valorizzato e degnamente ricordato dai giovani volcianesi e, più in generale, da tutti i valligiani. Mi sono deciso a intraprendere una ricerca su questa importante personalità per toglierla dall’oblio nel quale è ingiustamente caduta».

«D’altro canto – prosegue Dusi – anche i contemporanei del Felter contribuirono non poco ad oscurare la sua coraggiosa attività.
È lo stesso Felter – evidenzia ancora Dusi – che riguardo all’assedio di Makallé scriveva amaramente: “Confesso che finita la campagna, si era radicato in me il dubbio di non aver preso parte alle operazioni di guerra. Ciò quando leggendo certi giornali dove vi si esaltano in molti, il mio nome non vi era mai compreso, anzi, quasi si tollerava la parte da me avuta nello svolgimento storico dei fatti, cui spesso ero stato chiamato alla ribalta”».

«Per tutta la vita Felter si è fatto carico di grandi responsabilità e pesanti oneri– continua Dusi – ma non ha avuto le prebende e gli onori che sono stati elargiti ad altri, meno impegnati e meritevoli. L’unico riconoscimento ufficiale che gli pervenne fu la nomina a Cavaliere del Regno».

«Il mio studio che valorizza lettere e corrispondenze inedite – conclude Dusi – mette in luce gli ampi meriti di questo valsabbino, che operò con determinazione per consolidare l’amicizia tra Italia e i popoli dell’Africa orientale».

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