Le abilità ricettive del Cogess Bar
di Ubaldo Vallini

Con uno spiedo per duecento preparato dallo staff diretto da Michele e da Raffaele, ovviamente volontari anche loro, venerdì scorso è andata in archivio anche l’estate del Cogess Bar


Un’esperienza che ha impegnato dietro al bancone e fra i tavolini del chiosco comunale di Lavenone 16 ragazzi speciali, fra quelli che gravitano attorno alla Cogess, la cooperativa di servizi sociali presieduta da Luca Perna che è particolarmente attiva in Valle Sabbia e che ha vinto l’appalto pubblico per la gestione della struttura.

Milleottantasei ore di impegno lavorativo
(377 ad agosto), 220 le ore di corso per imparare l’arte dell’ospitalità.
E poi ancora 23 eventi organizzati, fra feste per bambini, compleanni, serate musicali e momenti dedicati allo sport; quindici serate/aperitivo e via organizzando.

Questi i numeri salienti dell’esperienza, che il sindaco Claudio Zambelli si augura possa essere ripetuta il prossimo anno: «Inizialmente io stesso avevo delle perplessità, poi ho dovuto ricredermi – ha detto -. Questi ragazzi davvero speciali in questo lavoro ci hanno messo l’anima, insieme ad una per me insospettabile allegria. Alla fine posso dire di esserne entusiasta».

«Abbiamo dimostrato che si può promuovere benessere per tutti senza gravare sulla spesa sociale» ci ha detto Giuliana Tonoli, psicologa in Cogess.
I ragazzi che a turno erano impegnati fra caffè, “pirli” e bibite, sono stati supportati dalla barista professionista Alina Tudor, di Roè Volciano, costantemente monitorati dall’educatrice Ester Colotti.

«Ci aspettavamo di riuscire a coinvolgere in un percorso almeno sette ragazzi, invece siamo riusciti a fare due corsi e ad impegnarne sedici» fanno sapere in Cogess.
Fondamentale l’apporto all’iniziativa della Fondazione Comunità bresciana e dei volontari dell’associazione “Un sorriso per tutti”, sempre attivi nei momenti in cui erano attese in gran numero le presenze di avventori. 

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