Legambiente: «La pretestuosa leguleia dell'Amministrazione gavardese»
di Redazione

Secondo Legambiente, lo "zelo istruttorio" messo in atto nel municipio di Gavardo per negare trasparenza sulla vicenda della Fonderia Mora, andrebbe meglio indirizzato nel far rispettare le leggi sul lavoro e nel tutelare la salute pubblica



Gentile Direttore le invio le note seguenti con preghiera di volerLe pubblicare sul suo giornale.

Non possiamo sottacere il ruolo dell'Amministrazione Comunale di Gavardo nel complesso iter della vicenda Fonderia Mora.
Anche in quest’ultima fase essa non ha mancato di distinguersi con comportamenti e pronunciamenti che riteniamo utile far conoscere.

L'avvio del procedimento di diffida, costituisce secondo noi, anche un indiretto giudizio di inettitudine nei suoi confronti, che pur essendo in loco, in grado di valutare e osservare quotidianamente l'operato aziendale, si è sempre guardata dall'adottare provvedimenti o comunque di attivare percorsi aventi lo scopo di trovare rapide soluzioni ai problemi sorti, ed in tal modo favorendo il persistere di una situazione di diffusa illegalità, con ripercussioni anche gravi sulla popolazione e sull'ambiente, invece di rappresentare, come suo dovere, gli interessi della collettività.

Ne è conferma l'ultima penosa vicenda della richiesta di accesso agli atti per la quale il Sindaco si è premurato, senza “emotività e spirito polemico” dice lui, di tradire il suo ruolo di sindaco di tutti.
Quando abbiamo saputo del deposito degli atti relativi alla nuova ispezione ARPA, abbiamo fatto immediata richiesta di accesso ai sensi delle norme vigenti.
L'Amm.ne Comunale informa della nostra richiesta la stessa Fonderia Mora come soggetto controinteressato, la quale (ovviamente, essendo a conoscenza dei contenuti!) nega il proprio assenso alla nostra richiesta.

Il Comune risponde a Legambiente, negando l'accesso agli atti con l’esplicita motivazione del parere aziendale.

Esponiamo all'Amm.ne Comunale il nostro stupore per il diniego, stante le ragioni e la natura del richiedente ed in risposta ci viene trasmessa una incredibile dissertazione del Segretario Comunale, che conferma la correttezza del proprio operato.

Il Segretario Ciomunale sale in cattedra e ci propina una nuova spiegazione del diniego, imputabile stavolta ad un improprio riferimento normativo utilizzato nella nostra richiesta, e ci informa di avere comunque, bontà sua, dato disposizione di concedere l'accesso agli atti.

Il Sindaco gli fa immediatamente da megafono inviando a Vsn la stucchevole nota qui riportata ID60913 - 09/09/2015 21:00:02 (E.Vezzola) Nulla da nascondere! Al termine dell'istruttoria, promossa dal Segretario Generale di concerto con il Funzionario Responsabile, la documentazione richiesta è stata consegnata. Non abbiamo proprio nulla da nascondere, ma le procedure sono poste a garanzia di tutti ed hanno i loro tempi. Il Comune, tramite la propria struttura amministrativa, ha il dovere di svolgerle con attenzione e senza slanci emotivi e/o polemici, nel rispetto degli interessi di ogni parte coinvolta.

Possiamo documentare che il 09/09/2015 Vezzola non aveva consegnato alcunché. I documenti sono pervenuti con posta certificata il 17/09/2015.
Possiamo documentare che abbiamo ricevuto un diniego motivato con il no aziendale.
Possiamo documentare che la seconda spiegazione del diniego, rivendicata, stava in un presunto errato riferimento normativo.
Giusto per dire che “l’istruttoria si è svolta di concerto“, “con attenzione”, nel “rispetto di ogni parte coinvolta”.

A riprova della pretestuosità leguleia manifestata dall'Amministrazione gavardese nel negarci atti pubblici, seguita da maldestra retromarcia con toppa pietosa, abbiamo presentato analoga richiesta ad altri soggetti Istituzionali, che pure applicano le leggi che regolano l'accesso agliatti e i diritti di cui gode Legambiente in materia, i quali correttamente hanno disposto l'immediata trasmissione dei documenti richiesti senza veti o censure.

Lo zelo “istruttorio” e la puntigliosità messa in atto dall'Amministrazione comunale nel negare trasparenza a Legambiente e ai cittadini gavardesi, sarebbero stati certamente meglio spesi a far rispettare le leggi vigenti in materia di lavoro, della tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
Questo sì, sarebbe stato un atto di “rispetto degli interessi di tutti”.

Distinti Saluti
Prof. Raffaele Forgione (Presidente Circolo Legambiente Brescia Est)

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