Taglio del nastro all'Itis
di Ubaldo Vallini

Sei nuove aule su tre piani. La nuova ala della sede vobarnese dell’Itis Perlasca ha cominciato ad accogliere alunni proprio in questi giorni.


E c’erano anche loro, gli studenti, ieri, al momento del taglio del nastro, insieme al loro preside Antonio Butturini, ai sindaci valsabbini con quello di Vobarno in testa, ai presidenti della Comunità montana di Valle Sabbia e della Provincia di Brescia Flocchini e Mottinelli.

«Almeno in questo caso possiamo parlare di un esempio di buona politica» ha esordito il preside dell’Istituto che accoglie studenti da 39 Comuni del circondario, in numero sempre maggiore (quest’anno sono 658).
Dopo di lui il sindaco Lancini, che ha annunciato la sistemazione in zona di un impianto di videosorveglianza e chiesto a Comunità montana e Provincia sostegno per la realizzazione di una nuova rotonda sulla bretella per la tangenziale: «con tutti questo studenti sistemare la viabilità dev’essere per tutti un imperativo».

Flocchini ha ricordato che scuola e formazione, insieme alle reti telematiche, sono elementi fondamentali per la crescita di un territorio e che la Comunità è unita nel perseguire questi obiettivi strategici.

«La capacità di mettere insieme tutte le energie a disposizione, come in questo caso, è sempre stata la forza della Valle Sabbia», ha riconosciuto, da camuno, il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli.

Per ultimo è intervenuto Alfredo Bonomi, che ha accompagnato da uomo di scuola e da amministratore, fin dagli anni Settanta del secolo scorso tutta l’evoluzione dell’Istituto superiore valsabbino, a Idro e poi anche a Vobarno.

Bonomi non si è limitato a ripercorrerne le tappe: «Senza progettualità non si va da nessuna parte – ha detto -. Ora è tempo di coltivare il sogno di una fondazione, un ateneo, una palestra culturale che faccia da raccordo fra le intelligenze, che non mancano e la valente industria valsabbina che crede nelle competenze».

La nuova ala vobarnese è costata 550 mila euro, come previsto e senza aumenti, ed è stata realizzata dalla ditta Folli su progetto dell’arch. Davide Baretto. Lavori appaltati e diretti dagli uffici tecnici della Comunità montana.

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