Come combattere la diabrotica
di a.p.

Nei giorni scorsi a Storo è giunto dagli Stati Uniti un docente dalla Purdue University per affrontare con la cooperativa Agri 90 il problema dell’insetto che attacca il mais alla radice


Il docente americano Richard Eduard, della Purdue University, è considerato uno degli esperti  in assoluto che lavorano  per arginare  la diabrotica, ossia l’insetto che attacca il mais alla radice.

L’esperto, che il fenomeno lo sta contrastando da decenni, è venuto nei giorni scorsi a Storo per affrontare la questione con i responsabili di Agri 90, ossia la coop “Oro di Storo” legata al suo presidente Vigilio Giovanelli e ai dirigenti Arturo Donati, Michele Faccini e ad altri 100 soci.

La Casa dei contadini ha oramai un suo consolidato entroterra di gente che lavora nei campi che rappresenta qualcosa di solido  nell’ambito dell’economia di valle. Un dato è certo: gli euro che distribuisce ai propri soci-conferitori viaggia oramai su un milione e mezzo a stagione, tanto per capirsi.

Da queste parti sulla questione si sta lavorando da tempo. Nel  2004 Pietro Giovanelli e Roberta Franchi, ambedue della Fondazione Edmund Mach di San Michele, qualche riscontro lo hanno avuto. Entrambi sono frequentemente a contatto con quanti lavorano la campagna ed hanno fatto esperienza sull’insetto che colpisce il mais.

“Già nel 2013 – aggiungono – avevamo persuaso i conferitori ad intraprendere dalle parti di Cà Rossa il processo di rotazione. Cosa che è avvenuta e sta anche dando dei risultati”. “Direi che la diabrotica è considerato il tipico insetto da monocoltura – precisa Franchi –. La rotazione consiste nel sostituire per qualche tempo alla coltivazione del granoturco quella delle patate. Così le larve, non trovando la sostanza con cui alimentarsi, finiscono per ridursi di molto se non per scomparire”.
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