La politica, perché non può più essere potente
di Dru

La politica nasce come discorso greco, il suo significato si inscrive in un più ampio significato che rimanda alla relazione tra individuo e comunità, una relazione che trova riparo nel senso della "verità"


Se la verità è la ragione che unisce il pensiero (uomo) all'essere (mondo), questa è la conoscenza della verità, allora un popolo, una regione, o una nazione, trovano il motivo della loro salvezza nelle leggi che lo uniscono al significato che le raccoglie tutte per  "come stanno le cose".

"Come stanno le cose" è la verità.

Come stanno è il pensiero che si presenta nella legge, ogni legge ha il compito preciso di anticipare, o meglio prevedere ciò che di essenziale significa, della verità, la legge.

Vi è però il momento profano.

Non tutto nelle legge è previsto veramente, vi è una dimensione, la dimensione dell'accidentale, o novità, che non riesce ad  essere prevista, è il momento scettico, o critico, in quanto imprevisti modi della vita di apparire differentemente a quello che è  della legge, modo diverso  di mostrarsi del mondo alla conoscenza.

Ecco, questo momento profano, che in principio viene ritenuto inessenziale alla dimensione totalizzante, soprattutto nella dimensione metafisica della realtà, con il tempo risulta essere l'essenziale.

Corrode esso la dimensione veritativa o legislativa della politica.

Le leggi che presumono di contenere il mondo sono da esso dominate e superate, la politica va in crisi, ma non solo la politica, forma della verità, ciò che va essenzialmente in crisi è il concetto di "verità".

Come dice Severino "né la politica né l’economia possono governare processi dominati dall’obiettivo di accrescere la potenza", ma perché la potenza è il momento profano appunto, è il momento, o potenza.

Se il mondo, che è conosciuto razionalmente, è anticipato dal pensiero, allora il mondo "non può essere", il mondo così è e questo "così" è necessariamente, non è contingentemente.

Se  il mondo, che è conosciuto razionalmente, è il pensiero, questo il vero motivo della potenza, questa la sua ragione, allora il pensiero è libero di essere, perché non lo è necessariamente per una legge che ha la pretesa di anticiparlo.

Il pensiero libero di essere (potenza) porta necessariamente al tramonto ogni sua ragion d'essere (legge).
 
Sapete bene che la prima ragion d'essere è appunto la politica.

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