Addio a Tony Bosio, geniale e generoso
di Picat

E’ un lutto corale quello della comunità di Prevalle stretta intorno ad Antonio, da sempre e per tutti Tony Bosio, il fondatore della Tony Cart



Nato nel 1923, sin da giovane aveva mostrato una propensione spiccata per i motori e per la meccanica pur provenendo da una famiglia di contadini.
Proprio con i macchinari agricoli aveva iniziato le sue prime esperienze maturando una passione straordinaria e sviluppando altrettante capacità nel mondo dei motori.

Negli anni 50 Antonio Bosio, detto “Tony” aprì con spirito pionieristico una impresa per la realizzazione di go-kart improntata ad una ricca inventiva partendo dalla attività di semplice meccanico che si occupava della manutenzione nel settore delle macchine agricole.
La sua formazione, maturata alla luce di una precoce predisposizione e di una straordinaria capacità tecnica unita a spiccate doti di creatività e passione per la meccanica ed i motori, venne consolidata durante il periodo militare attraverso i corsi di abilitazione seguiti nell’esercito nel periodo tra il 1942 e il 1945.

Dopo avere militato nelle file partigiane nella zona del cuneese di Boves, Antonio Bosio fece ritorno a Prevalle dove si diede ad una attività artigianale di riparazione di mezzi meccanici agricoli che ben presto diventò la più importante nella zona, ma soprattutto gli consentì lo sviluppo delle capacità tecniche e la sperimentazione di materiali, macchine e apparecchiature oltre a fornirgli importanti contatti a livello tecnico con ingegneri progettisti e aziende del settore.

Su un giornale vide la fotografia di un kart, la nuova “microvettura” che stava prendendo piede negli Stati Uniti.
La cosa lo colpì al punto che decise di costruirne uno. Anzi, a dire il vero, lui un “kart” lo aveva già costruito.
Alla fine degli anni ‘40 infatti, per risparmiarsi le lunghe camminate necessarie per raggiungere i suoi clienti sparsi nella campagna bresciana, aveva costruito un piccolo mezzo di trasporto costituito da un telaio, un motore, quattro ruote e un sistema di sterzo molto rudimentale.
In pratica un kart fatto adatto ai percorsi sterrati delle strade di campagna.

Utilizzando il motore bicilindrico di una motocicletta costruì un telaio tubolare, utilizzando molte parti provenienti dal settore automobilistico (il volante era quello della Fiat Topolino) realizzò il suo primo kart.
Alla fine degli anni ‘50 era già in grado di scendere in pista per delle competizioni guidato dal pilota Renzo Mereghetti.

Nel 1958 aveva fondato la “Tony Karrt”, azienda che da sempre ha assunto il ruolo di leader a livello mondiale nel campo della produzione di “go-kart” e che anche attualmente ricopre un consolidato ruolo di azienda di riferimento nel settore meccanico-motoristico e sportivo, vera e propria “Ferrari” dei go-kart.

La Tony Kart, oltre ad essere la prima azienda produttrice di tali mezzi, introdusse da subito numerose innovazioni come la classica disposizione dei comandi mutuata dalle automobili, tre pedali e la leva del cambio “a cloche” sulla destra. Il freno a tamburo sull’assale posteriore era a comando idraulico (essendo anche la pompa del freno di provenienza Fiat).

Nel 1969 presso la pista dell’Autodromo di Monza il pilota di un Tony Kart toccò la vertiginosa velocità di 214,8 km/h che rimarrà imbattuta.
Uno dei suoi piloti, inviando a Tony Bosio, una fotografia del kart che lo aveva portato alla conquista di un titolo gli scriveva testualmente “ecco il Telaio delle Vittorie” riconoscendogli per intero i meriti del successo.
Questo fu anche il titolo di un libro che nel 2008 raccolse ricordi e risultati della sua prestigiosa carriera nel mondo dei kart e in quello di altre specialità motoristiche.

Una parentesi di granissimo valore e conosciuta da pochi
fu rappresentata dal periodo trascorso da Tony in veste di tecnico ingaggiato dalla Federazione degli Sport Invernali per trovare soluzione ai problemi tecnici delle squadre nazionali di bob.
Sin dal primo approccio Tony rivoluzionò la struttura dei pattini introducendo innovazioni che aiutarono Eugenio Monti, indimenticato campione della specialità, ad aggiudicarsi 11 titoli mondiali e 6 medaglie olimpiche.

Con l’aiuto riconosciuto e rimarcato della genialità di Tony i team italiani di bob poterono stabilire un dominio quasi assoluto mentre le soluzioni tecniche ideate furono poi alla base della progettazione dei bob di tutte le squadre nazionali e talune sono in uso ancora oggi.

Fondatore del Moto Club Prevalle, sodalizio tra i più vecchi della Provincia, instancabile ispiratore di innumerevoli competizioni ed iniziative, Antonio ha ricoperto incarichi in molte delle Federazioni nazionali di Karting e di Motociclismo..
Nonostante i successi, il prestigio e la notorietà, non aveva mai dismesso l’immancabile tuta da lavoro che lo ha accompagnato in centinaia di immagini fotografiche dagli anni ’50 sino ad oggi in ogni occasione, dalle riunioni in federazione, ai festeggiamenti per le vittorie, alle trattative con imprenditori e persino alla Messa prima di molte competizioni.

Nel 2005 è stato pubblicato il libro “Due guerre, una famiglia”, che ripercorre le tappe dei diari di guerra di Antonio Bosio e del padre Giacomo, entrambi redattori di un’accurata memoria rispettivamente durante la Seconda e la Prima guerra mondiale.
Più di recente aveva anche raccolto in alcuni volumi di memorie episodi di vita e di storia del paese dimostrando grande lucidità ed ironia anche con la penna.

Rimasto vedovo da alcuni anni, Tony aveva voluto coronare una aspirazione maturata da molto tempo e votata a grande generosità creando la “Fondazione Antonio Bosio Onlus” per la realizzazione di una struttura destinata ad accogliere gli anziani del paese.
Dal 2010 ha destinato a questa sua istituzione tutte le proprietà, oggi questa struttura è in avanzata fase di costruzione e ben presto potrà essere operativa.

Personaggio vulcanico e geniale Tony Bosio lega indissolubilmente il suo nome al mondo dei Kart e dei motori, ma lascia al paese di Prevalle un dono straordinario ispirato al grande gesto di beneficienza ed alla testimonianza di affetto per la comunità locale.

Picat.
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