I primi 40 secondi
di Ubaldo Vallini

Ha avuto luogo questo mercoledì sera nella sede vocianese dell'Anc, un incontro con Claudio Mare, responsabile della gestione delle emergenze per il Nuel 112 di Brescia



Quaranta secondi. E' il tempo della telefonata al Numero Unico Europeo per le emergenze, il 112.
Poi la linea passa ai Carabinieri, al Servizio sanitario, alla Polizia o ai Vigili del Fuoco.

Il punto della situazione, a poche settimane dal via, è stato fatto a Roè Volciano dal dottor Claudio Mare, responsabile del servizio 112 di Brescia, che smista le telefonate anche per le province di Pavia, Lodi, Cremona, Sondrio e prossimamante anche per l'intera provincia di Mantova.
C'erano molti operatori del 118 e delle Forze dell'ordine, con loro anche alcuni amministratori.

Quaranta secondi, dicevamo, un azione "filtro" per geolocalizzare la telefonata e passare la linea a chi deve poi gestire l'emergenza.
Un nuovo sistema imposto a livello europeo che ha lo scopo fra gli altri di limitare "all'osso" le false chiamate.

E questo sarebbe già avvenuto, a sentire l'intervento del comandante della compagnia di carabinieri di Salò, intervenuto per testimoniare, appunto, l'alleggerimento avvenuto al centralino salodiano.

Per l'occasione c'era anche il comandante della Stradale di Salò, Antonio Bolberti, che riguardo alla gestione degli incidenti stradali ha rimarcato l'ottimo funzionamento del "vecchio" 118, nella speranza che col 112 funzionalità ed efficienza si dimostrino nel tempo dello stesso livello.

Claudio Mare ha preso come riferimento i dati registrati la scorsa settimana, quando sarebbero state geolocalizzate correttamente nell'84% dei casi le telefonate da telefono fisso e per il 95% delle volte quelle da cellulare.

Qualche problema a livello di geolocalizzazione comunque c'è stato, come qualche giorno fa, quando i soccorsi sono stati inviati a Brione nelle Giudicarie invece che a Brione in Valle Trompia.
«Non avrebbe dovuto succedere» ha affermato Claudio Mare, che non ha negato la responsabilità della centrale 112 per quell'episodio.

Noi eravamo pronti a chiedere conto anche di altre situazioni di malfunzionamento nella "macchina" dei soccorsi: ne avevamo un piccolo elenco, addebitabili forse ad errori di valutazione della Centrale 118 di Bergamo, competente anche per la provincia di Brescia.

Non è stato però possibile: «Questa sera parliamo del numero unico europeo 112» ci ha stoppati Mare.
«E del 118 con chi dobbiamo parlarne?».
«Sempre con me, ma in altra sede» è stata la risposta.

Ne prendiamo atto, nella speranza di riuscire a capire se i problemi di gestione dell'emergenza sorti in questi giorni siano da considerare "errori di gioventù" o piuttosto difetti strutturali.



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