E la minoranza chiede le dimissioni
di Redazionale

Gavardo Rinasce ha presentato una mozione con invito a dimissioni, che verrà discussa in sede di Consiglio comunale



«Il primo di aprile 2015 è stata pubblicata la sentenza N° 48/2015 emessa dalla Corte dei Conti a carico dei convenuti, Sindaco e Assessori del Comune di Gavardo durante l'amministrazione degli anni 2011 e 2012. Il caso è quello relativo all'incarico di comandante del corpo di Polizia di Gavardo affidato a persona non rispondente ai requisiti richiesti dalla legge» scrive la minoranza di Gavardo Rinasce in una nota diffusa ieri.

Poi continua:
«Una vicenda sgradevole ed imbarazzante per i contorni descritti nel dispositivo della sentenza, per i quali il Comune di Gavardo ed i suoi cittadini ne escono sconfitti.
In tutti i sensi! Non solo dal punto di vista economico, visto che il danno causato al Comune di Gavardo è di natura erariale e quindi gli imputati sono stati condannati al risarcimento.
Ma per tutta una serie di altre ragioni, che vanno a ledere l'immagine del nostro paese e la tradizione di trasparenza e buona amministrazione democratica vissuta a Gavardo per oltre mezzo secolo».

«E' un fatto che l'amministrazione Vezzola ha raggiunto livelli di poca trasparenza escludendo ogni forma di partecipazione dei cittadini, tali da giustificare il mal contento di molte persone e la sconcertante e rabbiosa reazione di fronte a un fatto di questa gravità.
La condanna di Emanuele Vezzola e della sua giunta fissa come in un "fermo immagine" lo stile al quanto ardito di un Sindaco a cui piace fare "di testa propria" a sfregio di regole e leggi, lontano da ogni contatto con la realtà e con i propri cittadini».

«Invitiamo i gavardesi ad approfondire quanto riportato dal Giudice nella sentenza di condanna e chiediamo il massimo sostegno in questa campagna di trasparenza che Gavardo Rinasce sostiene, a cominciare dalla mozione con invito alle dimissioni, già presentata presso gli uffici comunali ed in attesa di essere discussa in sede di Consiglio Comunale».

In allegato, la mozione

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