Un Consiglio sull'Eridio 2
Per completezza di informazione, riportiamo un articolo pubblicato oggi da Bresciaoggi a firma di Mila Rovatti, che riporta un punto di vista diametralmente opposto a quello suggerito da Alessandro Vaglia



Resistere, resistere, resistere. Con ogni mezzo a disposizione e in tutte le sedi preposte.
Idro non si arrende e si prepara allo scontro finale con la Regione. Tema della contesa, ovviamente, le opere di svaso dell´Eridio.

Tema che di recente è approdato anche in Consiglio comunale, con tanto di delibera approvata che si fa fatica a fraintendere.
La parola d´ordine è una sola: «Opporsi in tutte le sedi preposte al progetto inerente le nuove opere di regolazione per la messa in sicurezza del lago d´Idro, finchè il progetto stesso non verrà sgravato delle opere e non risponderà unicamente a finalità di messa in sicurezza».

Idro va avanti per la sua strada, consapevole che la battaglia contro la Regione non sarà facile, ma deciso a giocarsi fino all´ultima carta perché il lago non venga definitivamente declassato a diga con l´unico obiettivo di sfruttarne in maniera indiscriminata le acque per l´idroelettrico.

IL Consiglio comunale è stato convocato su interrogazione del capogruppo di minoranza «Lago e Paese» Augusta Salvaterra, che ha chiesto «quali iniziative intende intraprendere l´Amministrazione in merito all´imminente avvio delle nuove opere di messa in sicurezza del lago che avranno prevedibili e immediate conseguenze per il paese».

Le accuse della minoranza però hanno sortito un effetto boomerang.
Non poteva passare sotto silenzio che l´attuale e difficile posizione dell´Amministrazione di Idro è dovuta alla firma di quel famoso accordo di programma del 2008, sottoscritto dagli allora sindaci dei comuni rivieraschi, Salvaterra compresa.
«Inutile chiedere cosa intendiamo fare oggi - ha risposto il consigliere Walter Zecchi - perché in realtà la Regione non ci viene a imporre nulla, viene a fare ciò che voi avete condiviso con la firma dell´Accordo di programma del 2008».

Accordo che prevede la realizzazione di una nuova traversa al lago e una terza galleria di svaso in cambio di 10 milioni e 250 mila euro da distribuire fra i paesi firmatari: Idro, Anfo, Bagolino e Lavenone.
Soldi che l´Amministrazione Nabaffa non ha accettato.

La discussione è stata particolarmente accesa, al termine del Consiglio qualcuno che in passato ha avuto un ruolo determinante in questa vicenda ha ammesso: «Forse abbiamo sbagliato».
Ma ormai è tardi per piangersi addosso e l´Amministrazione comunale guarda avanti, cercando di salvare il salvabile, confidando in particolar modo nel ricorso contro il decreto di approvazione dei progetti, depositato al Tar di Brescia e che sarà discusso in udienza pubblica il prossimo 6 maggio.

Le forze in campo sono sicuramente sproporzionate, ma l´amministrazione Nabaffa spera che qualcuno possa tendere una mano alle ragioni di Idro.

.da Bresciaoggi, Mila Rovatti

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