Testimonianze belliche
di Redazione

Vallesabbia, oltre 35 mila euro per valorizzare i manufatti della Grande Guerra, il 50 per cento a fondo perduto arriva da Regione Lombardia



Poco meno di 18 mila euro a fondo perduto per la valorizzazione dei ruderi della Grande guerra in Vallesabbia.
Sono stati concessi da Regione Lombardia in seguito alla partecipazione della locale Comunità montana (che ha sua volta ha messo sul piatto la stessa cifra) al bando di selezione per progetti e interventi di promozione e valorizzazione del patrimonio storico della prima guerra mondiale in Lombardia.

Il progetto – al quale ha partecipato attivamente anche il Sistema interbibliotecario della Valsabbia - è stato seguito da Saef, società bresciana specializzata in questo tipo di pratiche, che ha declinato, fino a finanziamento, i passaggi necessari all’acquisizione del contributo.

Gli interventi finanziati da Regione Lombardia, per un contributo totale di 17.870 euro, prevedono azioni di riqualificazione e rivalutazione dei manufatti bellici che sorsero durante la Grande guerra.
In particolare sul sistema fortificatorio che si estende in quota sopra il lago d’Idro con l’intenzione di strutturare un vero e proprio “museo diffuso” che contempli tali reperti storici.

Si tratta del sistema difensivo delle truppe italiane conosciuto come il “Valchiese” composto da sentieri, trincee, gallerie e manufatti.
Le azioni prevedono la pulizia di tali sentieri con il ripristino degli itinerari tematici, la realizzazione di segnaletica specifica fino alla creazione di un’applicazione per smartphone che possa guidare il visitatore all’interno del percorso con adeguate informazioni storiche. 

Non solo: sarà un percorso ad anello che avrà come elemento accomunante lo sfondo del lago d’Idro, teatro di guerra negli anni che andarono dal 1915 al 1918.
Nello specifico verrà realizzato un percorso ad anello sulle quote intorno al lago d'Idro, concepito per un trekking di più giorni ma fruibile anche in giornata grazie al facile accesso stradale alle tappe principali, ovvero:

• Idro – Forte di Valledrane – Treviso BS – Cavallino della Fobbia (percorso alla principale roccaforte dello sbarramento di fondovalle);
• Cavallino della Fobbia – Cocca Veglie – Capovalle – Mandoal - Monte Stino (Linee fortificate di raccordo con Alto Garda e complesso del Forte di Monte Stino; visita al Museo Reperti Bellici di Capovalle);
• Monte Stino – Parole – Ponte Caffaro (complesso fortificato Monte Stino, mulattiere di guerra di collegamento tra lago e alte quote, sentiero dei contrabbandieri tra gli antichi confini di Stato);
• Ponte Caffaro – Monte Breda – Cima Ora – Passo Baremone – Rifugio Rosa del Baremone (ponte sul fiume Caffaro già confine di stato, dorsale fortificata del monte Breda, complesso fortificato di cima d'Ora);
• Rifugio Rosa del Baremone - Monte Censo – Santa Petronilla – Monte Paghera – Pieve – Idro (linee fortificate di raccordo tra cima d'Ora e rocca d'Anfo, sentiero di arroccamento a Monte Censo).

Il progetto sarà, per altro, coordinato con le iniziative analoghe in merito alla valorizzazione dei manufatti storici della Grande Guerra nei territori confinanti.
L’evoluzione delle azioni prevede lo sviluppo nel corso dei 12 mesi del 2015 con un cofinanziamento del 50 per cento della Comunità montana di Vallesabbia, a raddoppiare il contributo di Regione Lombardia, per un totale di oltre 35 mila euro.

“Siamo fieri di questo riconoscimento regionale – ha sottolineato G.Maria Flocchini, presidente della Comunità montana di Vallesabbia -; perché va nella direzione della valorizzazione del nostro territorio.
Le testimonianze belliche sono elementi che non vanno lasciati nel dimenticatoio ma mostrati e resi fruibili affinché ci si possa rendere conto di quanto cruenti siano stati i momenti di guerra del passato”.

Non solo: il finanziamento di questo progetto va a rafforzare una collaborazione preziosa: “Da sempre – conclude – la nostra comunità montana cerca la collaborazione dell’ente regionale per progetti di sviluppo emblematici e da sempre abbiamo trovato positivi riscontri in Regione Lombardia, a dimostrazione di una collaborazione fattiva in direzione del territorio”.

Fonte: comunicato stampa

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