Un raccordo anulare per Ponte Caffaro
di Ubaldo Vallini

Non sarà più una “rotonda” a risolvere in via definitiva gli annosi problemi di viabilità lungo la 237 del Caffaro, fra le province di Brescia e di Trento


Per ottenere il via libera anche e soprattutto da parte della Sovrintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Brescia, Cremona e Mantova, infatti, nel passare dal “preliminare” al “definitivo”, i progettisti hanno dovuto optare per un più consono “raccordo anulare asimmetrico”.

E’ cambiato, nella sostanza, che non sarà più possibile demolire l’attuale ponte in ferro realizzato all’inizio del secolo scorso.
Un manufatto che per altro venne edificato in posizione diversa da quello storico in legno, che fu a lungo l’unico passaggio di confine fra l’Italia e l’Austria e teatro di sanguinosi combattimenti.

Il vecchio ponte in ferro sul torrente Caffaro, dunque, finirà col dover sopportare una circolazione a senso unico, nella direzione Trento-Brescia, e sarà affiancato da una nuova struttura da realizzare una ventina di metri più a valle.

Una soluzione che, rispetto alla prima ipotesi, oltre a salvaguardare l’integrità di un ponte ritenuto di interesse storico ed evitare di dover spostare dalla sua attuale sede il monumento ai Caduti, permetterà di limitare l’eccessivo impatto della nuova struttura sul territorio e sul paesaggio, sia per i pedoni, sia per i mezzi in transito.

Un altro limite della precedente progettazione era che la rotatoria di tipo classico avrebbe causato una “ricopertura” del torrente ritenuta eccessiva in termini idraulici e di potenziale sfogo delle acque nel caso di piena del torrente. Insomma, in termini tecnici, si è passati “da una soluzione nata dalla prioritaria soddisfazione di parametri stradali e di ottimale gestione dei flussi veicolari in condizioni di sicurezza, ad un progetto di adattamento di un contesto urbanizzato alle nuove esigenze di viabilità, ricorrendo ad integrazioni minimali in grado di dialogare in un ambito delicato e meritevole di attenzione”.

Un intervento che costerà più di 3 milioni e 700 mila euro
: due milioni e mezzo per lavori e oneri della sicurezza, il resto per “somme a disposizione”.
Fondi che l’Amministrazione comunale di Bagolino è stata capace di recuperare dall’Odi, nell’ambito degli interventi a favore dei “Comuni di confine”.

Le operazioni di appalto sono nella fase preliminare, l’amministrazione bagossa confida che i lavori possano cominciare già dalla prossima primavera.
Prima dovrà essere edificato il nuovo ponte, poi si potrà passare a sistemare meglio quello vecchio.

Sull’attuale struttura, piuttosto stretta anche per il passaggio simultaneo di due autovetture, passano in media ogni giorno circa 7mila veicoli, con punte di 13 mila.
Una situazione complessa e di oggettiva difficoltà: al rischio di collisione, soprattutto per i mezzi pesanti, va aggiunto infatti che il ponte incrocia perpendicolarmente la viabilità precedente, che entrerà anche a far parte del nuovo sistema viario: dalla parte di Bagolino c’è via San Valentino, dall’altra via Campini, che è anche l’arteria prescelta dai mezzi pesanti per raggiungere la zona industriale di Storo.


141006CaffaroPonteRendering.jpg 141006CaffaroPonteRendering.jpg 141006CaffaroPonteRendering.jpg